Ogni volta che prendiamo una tazza in mano, migliaia di percezioni si susseguono dandoci l'impressione di qualcosa di stabile. Ma quella stabilità è un'illusione.
Ajahn Chah insegnava a vedere le tazze come già rotte: non pessimismo, ma chiarezza sul processo dell'impermanenza. Se la vediamo stabile, quando si rompe soffriamo. Se la vediamo già rotta, diciamo: fa parte del suo destino.
La meditazione ci offre lo spazio per osservare questo processo direttamente, un momento alla volta.
Riflessioni di Dharma guidate registrate da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 28 novembre 2025.
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