La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, affronterà un voto di sfiducia al Parlamento europeo il 10 luglio a seguito di una mozione presentata dall’eurodeputato rumeno dei Conservatori e Riformisti (ECR), Gheorghe Piperea. La mozione di sfiducia riguarda tre accuse principali. La prima è lo scambio di messaggi di testo tra von der Leyen e il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, durante la contrattazione dei contratti per la fornitura di vaccini contro il Covid nel pieno della pandemia. I messaggi non sono mai stati resi pubblici nonostante le reiterate richieste di parlamentari e giornalisti. Cosa significa questo per il futuro della legislatura e per la sua "leader"? Nella storia dell’Unione, una sola volta – nel 1999 – una Commissione si è dimessa per evitare il voto. Non è mai accaduto, invece, che una mozione venisse approvata.