In questo episodio ci addentriamo in un tema che rappresenta il cuore pulsante della pratica astrologica: il margine dei gradi negli aspetti. Troppo spesso considerati un dettaglio trascurabile, i margini sono in realtà ciò che definisce l’angolatura esatta e la potenza di ogni configurazione celeste. Essi incarnano la geometria sacra, quel linguaggio universale che unisce i moti dei pianeti alla struttura profonda dell’universo. Senza margini precisi, trigoni, quadrature e congiunzioni perdono la loro forza simbolica, trasformandosi in semplici vicinanze prive di significato.
In un’analisi pungente e senza compromessi, mettiamo in discussione la superficialità che dilaga nella pratica astrologica odierna, dove i margini sono spesso allungati o ignorati, tradendo la precisione che è alla base dell’astrologia. Riflettiamo su come questa tendenza abbia portato a una banalizzazione di un’arte che, nel suo nucleo, richiede rigore, consapevolezza e rispetto per le leggi cosmiche.
Colleghiamo questa perdita di attenzione alla geometria sacra, mostrando come ogni grado sia parte di una proporzione universale che lega il microcosmo umano al macrocosmo celeste. In questo episodio non ci limitiamo a denunciare una mancanza, ma proponiamo un ritorno alla precisione come atto di fedeltà al linguaggio delle stelle.
La domanda finale che ci poniamo è questa: l’astrologia può ancora chiamarsi tale senza rispetto per i margini, o stiamo trasformando un sapere millenario in un gioco di approssimazioni, perdendo così la possibilità di coglierne il profondo significato? Un episodio imperdibile per chi vuole riscoprire il rigore e la sacralità dell’arte astrologica.
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