In questo nuovo episodio pongo l’attenzione sul modo in cui l’uso della tecnologia, dell’IA con la generazione di immagini e video, stia modificando la percezione estetica dei contenuti prodotti, in una sorta di “accelerazione estetica”: tutto è visibilmente esposto e immediato, scrollabile, smontabile.
La bellezza contemporanea non affascina più?
Non c’è più tempo per affascinare, ovvero lasciare il segno in noi, perché siamo rimandati a qualcosa che è nascosto, indecifrabile?
Tutto è solo riprodotto, eccessivo e superficiale?
Cosa significa per il branding? Come conciliare consapevolezza dei nuovi tempi cognitivi del pubblico e i valori della narrazione e del Brand?
Ne parlo qui. Buon ascolto!