Questo viaggio attraverso il libro degli Atti parte da un punto inaspettato: dalla fine! Gli Atti degli apostoli è probabilmente il libro più drammatico della Scrittura. È denso di eventi impressionanti: le lingue di fuoco della Pentecoste, la creazione della Chiesa, i miracoli, la persecuzione, i martiri, le guarigioni, le conversioni dei gentili, i viaggi estremi e quasi mortali, gli arresti, i linciaggi, i dibattiti… nel libro degli Atti c’è tutto questo. Una delle chiavi di comprensione per questo libro è la geografia. Gli Atti ci portano nell’Antico Impero Romano e, in particolar modo, in quattro località: Gerusalemme, Samaria, Antiochia e Roma. Ed è da Roma che partiamo. Paolo è lì perché dopo essere stato arrestato a Gerusalemme, decide di portare la propria causa davanti all’uomo più potente del mondo, Cesare.
Eppure non assistiamo a questo incontro: non vediamo il grande finale in cui il missionario più straordinario del mondo parla all’uomo più potente del mondo per conto dell’unico vero Dio del mondo. Per gli ultimi otto capitoli del libro vediamo piuttosto Paolo prigioniero. E gli ci vollero anni prima di giungere a Roma.