Non tutti grulli, stupidi e scocchi, lo sono veramente.
Tre avventure che ritroviamo in tanti paesi che si affacciano sul nostro Mediterraneo, con un personaggio che cambia di nome ma che è sempre alle prese con le cose più assurde.
Dalla Toscana le avventure di Giucca.
Un'altra versione della fiaba, è la seguente:
Un giorno, Giucca si trovava in un mercato affollato, senza un soldo in tasca ma con tanta voglia di mangiare un buon pasto. Mentre vagava tra le bancarelle, notò un mercante che vendeva stoffe pregiate. Con la sua solita astuzia, Giucca escogitò un piano. Si avvicinò al mercante e gli chiese una pezza di stoffa dicendo:
"Buon uomo, questa stoffa è così bella che il Doge stesso ne vorrebbe un abito! Ma prima devo portargli un campione per fargliela vedere. Se gli piacerà, ti ordinerà metri e metri di tessuto!" Lusingato all'idea di vendere la sua stoffa al Doge, il mercante concesse a Giucca un piccolo pezzo, certo che sarebbe tornato con una grande commissione. Ma Giucca, invece di andare dal Doge, si recò da un sarto e gli propose un affare:
"Con questa stoffa, puoi cucirmi una bella giacca. In cambio, quando gli altri vedranno quanto è bella e ti chiederanno chi l'ha cucita, tu dirai il tuo nome e riceverai molti nuovi clienti!" Il sarto, desideroso di farsi pubblicità, accettò l'accordo e confezionò per Giucca una giacca elegante. Vestito di tutto punto, Giucca si recò in una taverna e si mescolò ai nobili, che lo scambiarono per un uomo ricco e distinto. Approfittando della situazione, mangiò e bevve a sazietà, lasciando credere agli osti che avrebbe pagato più tardi. Poi, con la sua solita abilità, sgattaiolò fuori senza lasciare traccia. Così, con una sola pezza di stoffa e il suo ingegno, Giucca riuscì a ottenere una giacca e un banchetto gratis, dimostrando ancora una volta che l'astuzia può essere più preziosa dell'oro! Questa storia, come molte altre su Giucca, ci insegna l'importanza dell'intelligenza e della furbizia nel superare le difficoltà della vita.