Sono stati tante volte in Friuli, per il Folk Club, per vari Comuni e per numerose esibizioni nelle scuole: sono i Flexus di Modena, band che sa dare uno smalto nuovo e/o diverso alla canzone italiana, alla storia del rock e del blues ed anche alla musica popolare con il grande progetto con il coro delle Mondine di Novi a cantare De Andrè alternato ai canti di risaia.

“Travessu” è l’opera prima come solista di Pierpaolo Vacca, organettista sardo con radici ben salde nella tradizione musicale sarda, ma con lo sguardo rivolto all’esplorazione di nuovi territori sonori tra tradizione e innovazione. Questa sua intuizione si è potuta rafforzare anche grazie all’incontro con il grande jazzista e suo conterraneo Paolo Fresu, che ne ha colto le potenzialità e lo ha spinto ad andare avanti fino alla realizzazione di questo suo primo album che -con moltissimo piacere di noi friulani- è stato registrato nello studio Artesuono di Stefano Amerio a Cavalicco, Udine, eccellenza della scena jazz italiana. Lo splendido cd sarà oggi al centro della nostra trasmissione, anche se, purtroppo, i 13 brani che lo compongono superano i tempi a nostra disposizione quindi qualche brano andrà in onda in altra occasione.

Continuiamo l’ascolto di “Joint control” (2016) stupendo album di John Renbourn e Wizz Jones, l’ultimo di John, mancato nel 2015 a 81 anni, mentre Wizz è mancato un mese fa ad 86 anni. John si era esibito molte volte in Friuli e l’ultima era stata a ‘Madame Guitar’ nel 2009. Assieme avrebbero dovuto partecipare a quel festival di chitarra nel 2015, ma pochi mesi prima è morto Renbourn e Jones vi ha partecipato da solo, come omaggio all’amico scomparso: due grandi amici e due grandissimi artisti.

Esattamente un mese fa, il 27 aprile, è mancato Wizz Jones, uno dei primi esponenti della scena folk inglese nata alla fine degli anni ’50, folk singer e chitarrista di raro talento e sensibilità. Dieci anni fa, il 26 marzo era mancato il suo grande amico John Renbourn, uno dei chitarristi più influenti non solo nella storia del revival anglosassone, ma in quella dello strumento in generale. Ci sembra l’occasione giusta per ascoltare i due musicisti in un album uscito l’anno dopo la morte di Renbourn ed intitolato “Joint control”. La lunghezza del disco supera quella nostra trasmissione ma, data la bellezza di questo lavoro, non possiamo lasciare il lavoro a metà e così continueremo l’ascolto nella prossima puntata.

Continuando a risalire l’Italia parlando del Premio Loano, arriviamo oggi al Veneto con un cd del cantautore veneziano Giovanni Dell’Olivo. Raffinato specialista dei cordofoni, da oltre vent’anni si è dedicato a progetti legati alle culture musicali del Mediterraneo, realizzati con il collettivo “a geometrie variabili” Lagunaria. L’ultimo suo lavoro si intitola “Venetiko Rebetiko”, un viaggio tra musica e parole attraverso le acque del Mediterraneo, dove avvenivano scambi di merci, culture, idiomi ed esperienze. Sono brani propri e rielaborazione di brani legati al Rebetiko, stile musicale nato alla fine del XIX Secolo nelle zone portuali di Smirne e Pireo e diffusosi rapidamente agli inizi del XX Secolo come ‘la musica dei bassifondi’ o ‘il blues greco’ con testi malinconici e temi come i problemi sociali, le lotte, la povertà, la prigione, ma anche l’amore ora in modo passionale, ora con ironia pungente.