Ansa - di Massimo Sebastiani.
Torniamo su una parola che abbiamo già trattato ma stavolta partiamo da un punto di vista diverso, quello chi ritiene, più o meno a ragione di aver perso il futuro. Un participio, futurus appunto, dal verbo latino esse che significa essere, che è stato un'opzione auspicabile per tanto tempo, sembra essere appassito. Cinquanta anni fa ci aveva messo in guardia il Club di Roma, oggi sono i giovani di Friday for Future o Ultima Generazione. Il futuro forse è un lusso ma filosofia e scienza ci hanno spiegato che sradicarlo dalla dimensione umana è impossibile.