Share Giri di Parole
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La tappa più bella del Giro d'Italia si corse nel lontano 1949, quando un attacco da lontanissimo di Fausto Coppi riuscì a fare letteralmente il vuoto. Una storia di magnifica solitudine, di tanta salita in condizioni che metterebbero in crisi anche i professionisti di oggi. Quel giorno nacque il mito del Campionissimo, le cui doti straordinarie e la leggendaria rivalità con Gino Bartali, entusiasmarono l'Italia del secondo dopoguerra, segnandone la via per uscire dalla difficoltà e riacquistare il prestigio a livello internazionale.
Non è la storia di Tullio Campagnolo, è una storia di Tullio Campagnolo. Una delle possibili, o così come ce la siamo immaginata basandoci sui documenti storici raccolti. Inizia nel 1929, in una semi buia officina di ferramenta a Vicenza. Poi fa un salto indietro nel tempo al 1927. E come impone la tradizione delle storie di ciclismo si sposta su di una salita ripida ed insidiosa, che si inerpica e sale spietata lungo innumerevoli tornanti. A Passo Croce D’Aune, sopra Feltre. Qui Tullio Campagnolo ebbe un'intuizione geniale e disse la celebre frase “C’è qualcosa che non va! Bisogna cambiare qualcosa dietro”. Da li in poi è storia: della tecnica, dell’ingegneria, della bicicletta.
Dopo un inizio carriera segnato dagli infortuni, il marchigiano Rodolfo Massi trova la forma della vita al Tour de France 1998 quando vince una tappa e ipoteca la maglia a pois. Lo scandalo doping però travolge anche lui con infamanti accuse che si riveleranno infondate ma che lo priveranno di tutto ciò che aveva conquistato sulle strade di Francia.
Il Giro d’Italia 2016 sembrava stregato per Vincenzo Nibali fino alla terzultima tappa che prevedeva la scalata al Colle dell’Agnello e l’arrivo in salita a Risoul. Grazie all’aiuto dell’indimenticato Michele Scarponi e ad una prestazione da campione, il capitano dell’Astana riuscirà a ribaltare la classifica infliggendo dei distacchi pesanti a tutti i suoi rivali.
14 Aprile 1996. Pochi chilometri al traguardo della Parigi-Roubaix del centenario. In testa un terzetto di compagni di squadra: il belga Musseuw con gli italiani Tafi e Bortolami. Nell'ammiraglia Mapei squilla un telefono: è Giorgio Squinzi, il Signor Mapei...
Chiudete gli occhi e tendete l'orecchio: il vento del nord ci racconta questa storia di uomini in bicicletta, ripercorrendo una delle più discusse edizioni della regina delle classiche. In un giorno che cambiò l'essenza del ciclismo, portandolo verso quello degli anni 2000.
Testi e narrazione di Lorenzo Storti.
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5 giugno 1988: la folle sfida della maglia ciclamino Van Der Velde tra i tornanti innevati del Passo Gavia sotto una tormenta. Una delle tappe più emozionanti e drammatiche della storia del Giro d’Italia dove un’attenta strategia di gara consentì all’americano Andy Hampsten di conquistare la maglia rosa ai danni di Franco Chioccioli.
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