Sorto in Calle Vallaresso nei pressi di piazza San Marco, in quello che un tempo era un vecchio magazzino di cordami di quarantacinque metri quadrati, il locale deve il suo nome a uno studente statunitense, Harry Pickering. Fu lo stesso Giuseppe Cipriani, fondatore dell’Harry’s Bar, a raccontarne le origini. Cipriani nel 1927 era stato assunto come barman all’Hotel Europa a Venezia, dove iniziò a elaborare l’idea di aprire un bar simile a quello degli alberghi, che non costringesse però i clienti ad attraversare un atrio che, per quanto elegante, poteva incutere soggezione. All’Hotel Europa, nel 1928, soggiornava un’anziana signora americana insieme al nipote Harry Pickering. Dopo un litigio con il giovane, lei se ne tornò negli Stati Uniti lasciandolo senza denaro. Giuseppe Cipriani, che era diventato amico del ragazzo, non esitò a prestargli 10.000 lire, una somma considerevole per i tempi. Il giovane, superati i propri problemi, tornò a Venezia nel febbraio del 1931 e non solo restituì a Cipriani la somma che gli aveva dato, ma gli prestò 30.000 lire per aprire un bar in società. Con il denaro Giuseppe Cipriani, poco più che trentenne, il 13 maggio inaugurò il locale che chiamò Harry’s Bar dal nome del giovane. Qualche anno dopo l’apertura Arrigo Cipriani acquistò la quota di Pickering e il bar divenne soltanto suo.
© Editoriale Programma - Maria Beatrice Autizi