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Dagli anni ’20 in poi del ‘900 molte donne e uomini affermarono di essere i figli perduti di Nicola II e sua moglie Alexandra. In un mondo dove davvero accadeva che le persone sparissero e riapparissero altrove, dove la parola “DNA” era poco più che fantascienza furono in molti a credere che questa o quella persona fossero, di volta in volta, una delle Granduchesse o lo zarevic Aleksej, complice anche l’assoluto mistero in cui era avvolta la storia della Famiglia Imperiale Russa.
Riguardo la storia di Anna Anderson ricordiamo il film del 1956 “Anastasia” con Yul Brinner e quello omonimo di casa Disney del 1996, entrambi molto romanzati. Non ci risultano trasposizioni riguardanti gli altri pretendenti.
Mentre raccontiamo di Anna Anderson c’è un piccolo refuso quando io, Anna Lisa, mi riferisco a un “tutore di Alexandra”, ovviamente volevo dire “tutore di Anastasija”. Mi scuso.
Se non avete ascoltato le puntate precedenti della serie su Alexandra Feodorovna Romanova:
La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.
Dagli anni ’20 in poi del ‘900 molte donne e uomini affermarono di essere i figli perduti di Nicola II e sua moglie Alexandra. In un mondo dove davvero accadeva che le persone sparissero e riapparissero altrove, dove la parola “DNA” era poco più che fantascienza furono in molti a credere che questa o quella persona fossero, di volta in volta, una delle Granduchesse o lo zarevic Aleksej, complice anche l’assoluto mistero in cui era avvolta la storia della Famiglia Imperiale Russa.
Riguardo la storia di Anna Anderson ricordiamo il film del 1956 “Anastasia” con Yul Brinner e quello omonimo di casa Disney del 1996, entrambi molto romanzati. Non ci risultano trasposizioni riguardanti gli altri pretendenti.
Mentre raccontiamo di Anna Anderson c’è un piccolo refuso quando io, Anna Lisa, mi riferisco a un “tutore di Alexandra”, ovviamente volevo dire “tutore di Anastasija”. Mi scuso.
Se non avete ascoltato le puntate precedenti della serie su Alexandra Feodorovna Romanova:
La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.