Prima dell'avvento dei social network, il potere di plasmare e condizionare l'opinione pubblica apparteneva ai libri, portando ogni nazione a compilare nel corso dei secoli una "lista nera" di opere vietate.
Questa pratica, mirante a controllare l'accesso a determinati testi, rifletteva la consapevolezza del potenziale impatto culturale e politico della letteratura.
Oggi, sebbene i social network abbiano assunto un ruolo predominante nella comunicazione, l'influenza dei libri persiste nel modellare le idee e nella formazione delle opinioni.
Le liste nere di un tempo testimoniano della costante preoccupazione delle società nel gestire il flusso di informazioni, evidenziando come il controllo sulla conoscenza sia stato un tema ricorrente attraverso i secoli.