Il mondo che ho dentro

25 anni, obiettivo raggiunto.
Scrivere, registrare, produrre il cambiamento della mia persona nell'ultimo anno e mezzo.
Ma la vera domanda è: "il mondo che ho dentro" che cos'è realmente?

Peggio va, meglio va.
In un doppio viaggio a Valencia, fatto di voli cancellati, persi e mille peripezie comprendo quella che è la definizione di questo detto per nulla comune.
Perchè la vita è di gran lunga più imprevedibile di una fiction.

Capodanno, per terra una bottiglia in frantumi, a cocci, come la persona che ritrovo allo specchio.

Nel settembre 2021, di foga, ho organizzato un viaggio a Barcellona pensando che avrei realizzato in pochi giorni un progetto a cui pensavo da mesi.

Ma era davvero un viaggio alla ricerca della svolta della mia vita?
Oppure stavo scappando? E da che cosa?

"Il mondo che ho dentro" è un audio-progetto narrativo sulla vulnerabilità sulla sensibilità di tutti noi.

E' il diario del mio passaggio.
Il mio rifugio personale dove racconto le mie esperienze e ciò che mi hanno insegnato.

Sono Fabrizio Pairone.
E questo è il mio podcast.

C'è una costante nella mia vita che incide pesantemente ad ogni mio grande cambiamento: il viaggiare.

Non sto parlando di turismo, ma di vero e proprio percorso nel quale immergersi appieno.

Vivere una città, una nazione, che non sia la mia mi ha da sempre dato risposte a domande che ancora non mi ero nemmeno posto.

Nel 2017 ho avuto la possibilità, grazie ad una borsa di studio, di vivere in un posto per nulla ordinario come la Bosnia, più precisamente a Bihac.

Quell'esperieza ha preso quella che era la mia persona e l'ha smontata, fatta a pezzettini per poi rimontarmi in modo inverso sotto forma di persona nuova.

Oggi ti racconto come.

Non son sempre stato una persona con sicurezza nei propri mezzi, anzi.

Nella mia vita mi son sentito più volte emarginato, fuori dal comfort della maggioranza.

Tante volte se ne esce da soli, a suon di no e porte in faccia e questi sono stati parte fondamentale del mio percorso.

Altre volte, però, tocca a qualcun'altro spingerci, in modo che possiamo perdere l'equilibrio e fare il primo passo.

In questo secondo episodio facciamo un passo indietro nella mia gioventù e comincio col resistuire quello negli anni mi è stato dato.

Ogni volta che inizio un percorso ho intorno a me quella magia da “prima volta”.

Però, sfortunatamente, la mia pigrizia, il mio essere incostante e la mia procrastinazione non mi hanno mai permesso di raggiungere l’ebrezza dell’arrivo.

Per anni ho cercato incessantemente un qualcosa di cui parlare ponendomi troppe volte il pensiero se il contenuto sarebbe piaciuto o se, semplicemente, avrebbe funzionato.

Ho compreso anche, per fortuna, che puntare in alto serve, ma illudersi di raggiungere un obiettivo al primo tentativo è follia.

In questo primo episodio mi immergo in un viaggio nel mio passato per comprendere ed analizzare l’attimo in cui ho capito ciò che dovevo fare e che meglio mi riusciva.