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La figlia unica, l’ultimo romanzo di Abraham B. Yehoshua, è un libro straordinario. Stimolante in ogni sua pagina ed efficace in particolare nella sua capacità di suscitare riflessioni su temi e dilemmi identitari al centro del dibattito anche di quell’Italia ebraica di cui si dimostra profondo conoscitore. Un libro che è anche un grande atto d’amore verso un Paese col quale lo scrittore israeliano, che a dicembre compirà 85 anni, sente di avere un feeling speciale. “L’ultimo capitolo di A.B Yehoshua”, film-documentario del regista suo connazionale Yair Qedar, ci racconta qualcosa di più su questo aspetto e su molto altro ancora. Un’occasione davvero unica per cogliere alcuni aspetti più intimi della sua vita, delle sue convinzioni, del suo modo di agire e stare al mondo.
La figlia unica, l’ultimo romanzo di Abraham B. Yehoshua, è un libro straordinario. Stimolante in ogni sua pagina ed efficace in particolare nella sua capacità di suscitare riflessioni su temi e dilemmi identitari al centro del dibattito anche di quell’Italia ebraica di cui si dimostra profondo conoscitore. Un libro che è anche un grande atto d’amore verso un Paese col quale lo scrittore israeliano, che a dicembre compirà 85 anni, sente di avere un feeling speciale. “L’ultimo capitolo di A.B Yehoshua”, film-documentario del regista suo connazionale Yair Qedar, ci racconta qualcosa di più su questo aspetto e su molto altro ancora. Un’occasione davvero unica per cogliere alcuni aspetti più intimi della sua vita, delle sue convinzioni, del suo modo di agire e stare al mondo.