Nella quinta puntata si porta l’attenzione sul Crispino da Viterbo, Cappuccino del XVII secolo, e all’opera dell’intero Ordine dei fratelli da sempre dedicata alla difesa dell’ordine morale affidata alle schiere della cristianità che affrontano le forze degli infedeli della terra e alla energica predicazione controriformistica condotta dai Cappuccini per tutta l’età moderna e contemporanea.

La quarta puntata è dedicata alla Basilica santuario di S. Maria della Quercia, patrona della Diocesi di Viterbo e da oltre 5 secoli meta di una profonda devozione da parte delle comunità locali. Voluta da papa Paolo II nel 1467, proseguita da papa Sisto V, gode dell’attenzione dei pontefici successivi, da Giulio II a Leone X a Paolo III, che avranno al loro seguito prestigiosi ed importanti architetti ed artisti.

Nella quinta puntata si porta l’attenzione sul Crispino da Viterbo, Cappuccino del XVII secolo, e all’opera dell’intero Ordine dei fratelli da sempre dedicata alla difesa dell’ordine morale affidata alle schiere della cristianità che affrontano le forze degli infedeli della terra e alla energica predicazione controriformistica condotta dai Cappuccini per tutta l’età moderna e contemporanea.

La quarta puntata è dedicata alla Basilica santuario di S. Maria della Quercia, patrona della Diocesi di Viterbo, la prima chiesa dei suburbi di Viterbo che si presenta ai pellegrini che sono diretti verso la Città Santa,  da secoli meta di profonda devozione da parte delle comunità locali.

Nella terza puntata si racconta come, in passato, i testimoni di Cristo vissuti nel territorio e poi divenuti santi o beati, abbiano speso la loro vita per diffondere quei valori di solidarietà, di amore, di giustizia e di pace. E di queste figure importanti, le chiese, i cicli di affreschi, le statue, i quadri, tramandano il messaggio che ogni cristiano può cogliere aspetti in ordine alla propria ricerca spirituale.

Nella seconda puntata si propone una riflessione sulla pratica della concessione delle indulgenze nel corso dell’età moderna e sul ruolo dei luoghi di culto nell’aiuto al fedele che viaggia alla ricerca della completa cancellazione di ogni ombra nel suo passato per la Misericordia del Signore e le sue preghiere. Fino alla indizione del Giubileo straordinario della Misericordia che presenta una nuova lettura dell’indulgenza.

Nella prima puntata si parla di sette chiese viterbesi, che a somiglianza di quanto è avvenuto in passato in alcune città del mondo cattolico, sono oggetto di una particolare devozione nello stesso tempo penitenziale e di maturazione della propria fede. Le chiese prescelte sono: due santuari (la Madonna della Quercia e la Madonna Liberatrice), due basiliche (La basilica Cattedrale di S. Lorenzo e la basilica di S. Francesco alla Rocca) e tre chiese conventuali legate ai tre santi principali della città indicati come “Testimoni di Speranza” (la chiesa di S. Rosa, la chiesa di S. Bernardino che accoglie il corpo di s. Giacinta Marescotti e la chiesa di S. Paolo ove è sepolto s. Crispino da Viterbo).