Su un gradino del Ponte Leproso, un antico cavalcavia romano che permetteva alla via Appia di attraversare il Sabato, Aurelia ci racconta dell’incontro speciale con una signora, che ha voluto regalarle un dono: la cura delle verruche. L’anziana non aveva parenti o amici interessati a tramandare questa conoscenza, così si è rivolta ad Aurelia, perché aveva saputo tramite passaparola che era appassionata di fitoterapia e tradizioni.
I saperi antichi, la cura con le erbe, i rimedi naturali in questo territorio più che in altri si intersecano con un capitolo oscuro della storia italiana, la persecuzione contro le streghe e i processi a donne, colpevoli per lo più di possedere un temperamento carismatico, un bagaglio di conoscenze, una natura libera e indipendente; una persecuzione divenuta asprissima dopo la pubblicazione del Malleus Maleficarum, edito nel 1486, una vera e propria guida su come riconoscere e interrogare una strega, che rese ancora più crudele e spietata quella caccia già iniziata secoli addietro.