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L’attacco israeliano contro l’Iran di giovedì scorso ci dice molte cose, che non possono e non devono rimanere sotto traccia. Anzi, occorre metterle bene in luce per comprendere gli eventuali sviluppi sullo scenario regionale e le implicazioni globali.
Anzitutto, emergono due questioni cruciali.
Israele è ormai uno Stato assoluto, nel senso letterale del termine, in cui cioè la norma internazionale, per quanto essa valesse poco, non stabilisce più minimi parametri di riferimento. È uno stato che può muoversi indisturbato e, anzi, con il consenso e l’avallo dei paesi occidentali, che non a casa non hanno fatto mancare il loro appoggio – come nel caso italiano. Ma ancor di più è uno stato a legibus solutus, svincolato cioè dalle leggi internazionali, in quanto non ha più – se mai lo ha avuto – un freno contenitore nel principale alleato rappresentato dagli Stati Uniti.
Ne parliamo in quest'ultimo episodio di Globus.
By Alessandro RicciL’attacco israeliano contro l’Iran di giovedì scorso ci dice molte cose, che non possono e non devono rimanere sotto traccia. Anzi, occorre metterle bene in luce per comprendere gli eventuali sviluppi sullo scenario regionale e le implicazioni globali.
Anzitutto, emergono due questioni cruciali.
Israele è ormai uno Stato assoluto, nel senso letterale del termine, in cui cioè la norma internazionale, per quanto essa valesse poco, non stabilisce più minimi parametri di riferimento. È uno stato che può muoversi indisturbato e, anzi, con il consenso e l’avallo dei paesi occidentali, che non a casa non hanno fatto mancare il loro appoggio – come nel caso italiano. Ma ancor di più è uno stato a legibus solutus, svincolato cioè dalle leggi internazionali, in quanto non ha più – se mai lo ha avuto – un freno contenitore nel principale alleato rappresentato dagli Stati Uniti.
Ne parliamo in quest'ultimo episodio di Globus.