Ottant'anni compiuti il 2 aprile scorso, e all'attivo una lunga e intensa carriera iniziata nella prima metà degli anni settanta, il sassofonista francese Daunik Lazro è uno dei più significativi protagonisti europei della scena improvvisativa. In due puntate, gli rendiamo omaggio passando in rassegna cinque dei titoli più recenti della sua ricca discografia. Sono tutti album live, a testimonianza del rilievo che per Lazro ha la dimensione dell'improvvisazione dal vivo, nell'immediatezza del rapporto col pubblico. In Standards Combustion, registrato nel 2022 in trio con Benjamin Duboc al contrabbasso e Mathieu Bec alla batteria, e pubblicato dall'etichetta Dark Tree, Lazro, al sax tenore, interpreta fra l'altro brani di sassofonisti che con la loro arte hanno contribuito a plasmare nella sua giovinezza il suo gusto e le sue idee musicali: Coltrane, Shorter, Ayler, Lacy. Café Oto (il locale londinese, riferimento per le musiche di ricerca, dove l'album così intitolato è stato registrato nel 2020) è un Cd doppio pubblicato dalla Fou Records: nel secondo Cd Lazro, sax tenore e baritono, è in trio con Jean-Marc Foussat, synth, e con Evan Parker, sax soprano, in un'unica sequenza di circa tre quarti d'ora, di cui ascoltiamo l'avvio.