Giornata ricca di dati macroeconomici, quella odiera. I sondaggi PMI fotografano un settore privato in bilico. Nell'Eurozona rallentano i servizi e rimane in contrazione la manifattura. In generale aumenta la pressione sui prezzi. Negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori di febbraio fa i conti con i dazi.

A dicembre la produzione del settore costruzioni dell'area Euro è tornato a contrarsi. Nel 2024 la flessione tocca lo 0,9%. Negli USA Philly Fed in calo ma sempre in territorio positivo a febbraio.

Inflazione inglese sopra le attese, a gennaio il tasso annuo torna al 3%. Pesano i rincari del settore trasporti e l'iva sulle rette delle scuole private.

Numeri positivi per il mercato del lavoro inglese, disoccupazione stabile e oltre 100 mila nuovi posti di lavoro nell'ultimo trimestre del 2024. Continua, però, la crescita dei salari reali.

A gennaio vendite al dettaglio in calo negli Stati Uniti, ma sul dato pesano gli incendi di Los Angeles. Quarto mese di crescita consecutivo per i prezzi delle importazioni.

La Gran Bretagna ha registrato una crescita dello 0,1% su base trimestrale nell'ultimo trimestre 2024; meglio delle attese ma i consumi privati restano al palo. Negli USA indice PPI rallenta meno del previsto.

L'inflazione negli Stati Uniti è salita per il quarto mese consecutivo a gennaio, la componente core tocca il massimo dal marzo scorso.

Il report sul mercato del lavoro USA di gennaio registra un numero di nuovi occupati inferiore alle attese, ma sono rivisti al rialzi i numeri di novembre e dicembre. Le aspettative di inflazione schizzano verso l'altro sul timore nuovi dazi.

Come da attese la banca centrale inglese ha tagliato i tassi di 25 punti base. Peggiorano le stime di crescita per il 2025. Negli USA buoni dati da produttività del lavoro.

Il rischio tariffe fa crescere le importazioni statunitensi, mentre un dollaro forte rallenta le esportazioni. Il risultato, sicuramente poco gradito all nuova amministrazione Trump, è un deficit commerciale che sfiora i 100 miliardi di dollari.