Indizi di futuro

Kamala Harris, bambini curdi e Frontex


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Benvenuti su Indizi di futuro, un podcast che indaga il presente per immaginare il domani. Ogni mattina alcune notizie dei principali quotidiani si trasformano in una scintilla che accende un faro sul divenire della nostra società.
Oggi è mercoledì 9 giugno 2021 e io sono Roberto.
Kamala Harris si è sempre distinta come persona capace, e la sua carriera è costellata di successi. Kamala Harris anzi Kamala Devi Harris è il quarantanovesimo vicepresidente degli Stati Uniti d’America ed è la prima vicepresidente degli Stati Uniti d’Amrica di genere femminile. E’ nata nel 1964 sul suolo americano da genitori provenienti da paesi esteri. La madre, noto biologo che si è distinto nella ricerca medica per aver segnato importanti scoperte nell’ambito oncologico e il padre invece, proveniente dalla Giamaica, emerito professore alla Stanford University.
Nonostante le origine variegate dal punto di vista della nazionalità, non è immune al vento di protezionismo dei confini che pare soffiare sempre più forte nei paesi occidentali, timorosi che un’ondata senza freni di migranti si abbatta sui propri territori.
Nel suo primo discorso fuori dal territorio statunitense, a chi arriva dal Messico e dal Guatemala consiglia di non intraprendere il pericoloso viaggio verso il nord perché i confini sono presidiati, e coloro che non si muovono nella legalità saranno respinti.
Un modo gentile per tracciare una linea di demarcazione profonda fra i paesi, e innalzare un simbolico muro sulla frontiera.
Riusciranno a rallentare il flusso di passaggi illegali che nel corso dell’ultima presidenza paiono essere aumentati in modo importante?
Il muro di Trump o gli ammonimenti della Harris?
Pare comunque che nessuno sia immune a questo desiderio di chiudere le frontiere.
Sempre in tema, un bimbo curdo, naufragato circa un anno fa, è stato trovato in questi giorni sulle coste norvegesi, era salpato dalla Francia a ottobre, e il mare solo ora ha restituito il suo corpo. Era partito assieme a quattro membri della sua famiglia, ma la barca pare si sia rovesciata causandone la morte. Grazie al DNA è stato identificato, e i suoi resti torneranno nel paese d’origine, dai parenti.
Pare che nemmeno le sue spoglie siano bene accette.
Mi torna alla mente un bimbo trovato qualche anno fa riverso sulle coste turche. E proprio quella storia, o per meglio dire quell’immagine, sarà di spunto per il primo episodio di un nuovo podcast “Scatti di memoria” che si troverà dalla settimana prossima su tutte le piattaforme gratuite di streaming con la puntata di presentazione. Si parlerà di immagini di persone qualsiasi divenute note per una foto che li ha ritratti in un particolare momento, in una particolare situazione.
Sarei felice se lo seguiste.
Frontex costa all’Europa quasi mezzo miliardo di Euro all’anno, ma i risultati scarseggiano e la Corte dei Conti Europea boccia l’operato rivolto alla protezione dei confini europei. Il budget dovrebbe raddoppiare nei prossimi sei anni, ma qualcosa deve cambiare.
L’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ovvero Frontex, non ha ottenuto giudizi favorevoli dai media, e le autorità hanno istituito un gruppo di parlamentari per controllarne l’operato, insomma tempi duri per lavorare in un delicato settore che non vede tutti i paesi europei uniti di fronte a una scelta condivisa.
E credo il grande lavoro sia proprio politico, ovvero il decidere cosa fare, perché chi sa cosa fare è in grado di individuare obiettivi e modus operandi per il loro raggiungimento. A domani.
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Indizi di futuroBy Roberto