Benvenuti, oggi e Mercoledì 16 giugno 2021, io sono Roberto e questo è “Indizi di futuro” il podcast che indaga il presente per immaginare come sarà il domani. Ogni mattina alcune notizie apparse sui principali quotidiani, si trasformano in una scintilla che accende un faro sul divenire della nostra società.
Era il 25 agosto del 2020 quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che il continente africano è Polio free.
Prima delle campagne vaccinali avvenute negli anni sessanta, le epidemie di poliomielite interessavano migliaia di bambini in tutto il mondo.
Dal lancio del Global Polio Eradication Initiative il numero dei casi è sceso del 99% e possiamo considerarla endemica in solo due paesi: Il Pakistan e l’Afghanistan.
La poliomielite è una malattia che interessa principalmente i bambini sotto i cinque anni di età, si tramette a causa di ingestione di acqua o cibo contaminato, o per il contatto ad esempio con la saliva di una persona malata. Non ci sono farmaci in grado di curarla, ma il vaccino riesce a evitare le conseguenze, ovvero la previene.
Dal 5 al 15% dei bambini che la contraggono raggiungono la morte in breve periodo, mentre una piccola parte rimane paralizzata.
Ci sono portatori asintomatici, o alimenti che possono essere veicolo di contagio. Se la popolazione non fosse vaccinata, le probabilità di grande diffusione sarebbero alte anche nei paesi occidentali, dove il il livello di igiene è alto.
Ad ogni modo non è di questo che vi volevo parlare, ma del fatto che il 30 marzo a Jalalabad in Afghanistan tre operatrici sanitarie che vaccinavano i bambini contro la poliomielite, sono state uccise in un attentato.
I talebani avevano avvisato che non avrebbero permesso le immunizzazioni nel territorio sotto il loro controllo.
Ovvio che l’Unicef, che supportava la campagna vaccinale si sia dichiarato indignato.
Ieri sempre in Afghanistan, in una serie di attacchi, sono state uccise quattro persone, l’obiettivo erano le squadre di personale addetto alle vaccinazioni che lavoravano per scacciare la malattia dal territorio, dai figli appartenenti alla popolazione e che li hanno uccisi.
I casi di operatori umanitari uccisi mentre svolgono la propria missione è molto alto, e la richiesta umanitaria dei paesi in questioni viene poi contraddetta da atti di terrorismo.
Questo è un momento cruciale per la eradicazione della Polio e “siamo vicini a fare la storia ponendo fine a questa malattia” ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Bene, pare che il vaccino abbia debellato questa terribile malattia, ultimo caso in Italia di bimbo italiano, è risalente al 1983.
Il vaccino Salk, da colui che riuscì a realizzarlo, fu iniettato nel 1954 a 400 000 bambini negli USA, rivelandosi efficace e sicuro. Dal 1954 al 1951 la malattia ridusse la sua incidenza dell’87,4%. In Italia il vaccino fu introdotto nel 1958.
Dal 1961 venne utilizzato il vaccino Sabin, e nel 1964 negli USA si passa alla vaccinazione di massa, e anche in Italia nello stesso anno viene adottato il vaccino Sabin con una vaccinazione di massa dei bambini da 4 mesi a 5 anni.
Nel 1967 la vaccinazione viene resa obbligatoria in Italia, al primo e terzo anno di età.
Le principali epidemie che hanno colpito Europa e USA sono avvenute nelle comunità Amish, che non utilizzano i vaccini.
L’Italia è stata dichiarata paese Polio free il 21 giugno del 2002.