L'industrializzazione sempre più pervasiva e l'entrata mondiale in guerra sconvolge le sensibilità umane. L'io-artista di sente perso in mezzo a molteplici e schizzofreniche dinamiche su cui non tiene controllo e in cui sente che il suo posto stia essendo compromesso. Riconosce che il distacco dalla Natura e dagli esseri viventi simili alla propria persona sta essendo deleterio su scala collettiva e, nelle proprie profondità, avverte quel malessere potente, riflesso di quello che ognunx sta provando in ogni ambito della Vita. L'Arte è Cura, è gesto vario ed onnicomprensivo di Espressione e Spiritualità, quel Qualcosa di vivo ed autentico che ci rende altrettanto vivx ed autenticx. In un momento storico difficile in cui la divisione, il terrore ed il dolore regnano e in cui la Morte pareggia ingiustizie ed eghi, l'Io-artista è pronto ad esplodere le sue bombe espressive, denunciando una realtà composta appositamente di cemento e malessere, come una sorta di rito di passaggio verso una nuova svolta interiore, aperta ad entrare maggiormente in contatto con la propria sensibilità, senza più scuse, né virtuosismi, ma direttamente e vitalmente.