Giorgio Colli Podcast

La volontà di potenza non esiste (Il Nietzsche di Colli, 17/18)


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Estate 1964. L’Azione Nietzsche ha messo tutti alla prova. Per la consegna del primo volume ad Adelphi nella “Villa delle Fontanelle” è stato istituito lo stato di emergenza. Giorgio, dal suo studio, avvolto dal fumo delle sue sigarette turche, conduce l’operazione. I suoi contatti epistolari con Mazzino, a Weimar, sono quotidiani. Angela Terzani, Claudia Muller, la signora Coccolo battono incessantemente a macchina. Sossio e Marilù correggono le bozze. Il Nou prepara di continuo tazze di tè e di caffè, panini e dolci. Enrico e Marco, i figli adolescenti, sono alle prese con una gigantesca fotocopiatrice Xeros. A luglio, con Mazzino, Giorgio si recherà a Royaumont, per i “Colloqui internazionali di filosofia”. Ci sono anche Foucault, Derrida, Klossowski, Deleuze e tanti altri nietzschiologi. Davanti a quella platea prestigiosa Colli e Montinari demoliscono per sempre l’equivoco del Nietzsche precursore del nazismo, fondato su “La volontà di potenza”.  Affermano  che: “La volontà di potenza non esiste”. L’eco del convegno si propaga in tutta Europa e finalmente anche i tedeschi, la casa editrice De Gruyter, entrano nell’edizione che, così, esce contemporaneamente in Italia, Francia e Germania. De Gruyter impone all’edizione una svolta “filologica” che non dispiace a Montinari, mentre Colli, ormai pago del risultato raggiunto dopo vent’anni di lotta, si muove verso altri orizzonti. Con i suoi corsi universitari torna a studiare i filosofi presocratici, i “sapienti”. Giorgio si distacca da quel presente che si annuncia con gli slogan del '68. Cerca profondità e leggerezza.

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