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By archiviocolli
The podcast currently has 22 episodes available.
Per l’uscita del primo volume dell’edizione francese Giorgio ed il Nou sono a Parigi, ospiti dell’editore Gallimard. È il maggio del 1968. Giorgio e Annamaria si ritrovano in mezzo ai cortei degli studenti che auspicano in coro l’immaginazione al potere. La coppia si rifugia all’Olimpia dove si può sognare ascoltando la calda voce di Yves Montand. Colli ha chiuso con la sua vita “d’azione” è lontano anche dal mondo accademico, a cui è invece approdato Montinari. Nella sua villa di San Domenico, attorniato dai figli più piccoli, discretamente venerato da una schiera di giovani allievi, conclude il suo saggio teoretico più impegnato: “ Filosofia dell’espressione ”. Nel 1971-72 lavora intensamente a un ambizioso piano editoriale, quello di una «Enciclopedia dell’antichità classica» in 25 volumi. Non riesce però a trovare un editore. Nel 1974 esce “Dopo Nietzsche”, un libro che rappresenta il punto di arrivo del rapporto di Colli col filosofo tedesco. Il Nietzsche con cui Colli continua dopo decenni a confrontarsi è un Nietzsche esoterico, molto diverso dal pensatore mirabolante ed eccessivo generalmente conosciuto, un Nietzsche “greco”, inattuale ed antistorico, che indica la via che porta agli antichi maestri. Dopo Nietzsche si torna al prima originario: il mondo greco, la filosofia presocratica. Nel 1976 Colli inizia a lavorare a una grande impresa di carattere scientifico: si tratta di una nuova edizione critica dei Presocratici, prevista in 11 volumi, che intende soppiantare quella di Diels-Kranz. Nel 1977 esce il primo volume de “La sapienza greca”; nel 1978 il secondo. Il cerchio si chiude. Esattamente novant’anni dopo il giorno in cui Nietzsche, a Torino, in piazza Carignano, ha abbracciato il cavallo, Giorgio Colli, nel suo studio di San Domenico di Fiesole, sta lavorando al terzo volume de “La sapienza greca”. È pomeriggio, l’ora del tè. All’improvviso ed in pochi istanti muore davanti ad Annamaria, sua moglie, ed alla figlia Camilla. Sulla sua scrivania rimane un libro aperto su cui è riportato un frammento di Eraclito, quasi una testimonianza del suo modo di essere, quello che dice: “Chi non spera l’insperabile non lo scoprirà, poiché è chiuso alla ricerca, e a esso non porta nessuna strada”.
Estate 1964. L’Azione Nietzsche ha messo tutti alla prova. Per la consegna del primo volume ad Adelphi nella “Villa delle Fontanelle” è stato istituito lo stato di emergenza. Giorgio, dal suo studio, avvolto dal fumo delle sue sigarette turche, conduce l’operazione. I suoi contatti epistolari con Mazzino, a Weimar, sono quotidiani. Angela Terzani, Claudia Muller, la signora Coccolo battono incessantemente a macchina. Sossio e Marilù correggono le bozze. Il Nou prepara di continuo tazze di tè e di caffè, panini e dolci. Enrico e Marco, i figli adolescenti, sono alle prese con una gigantesca fotocopiatrice Xeros. A luglio, con Mazzino, Giorgio si recherà a Royaumont, per i “Colloqui internazionali di filosofia”. Ci sono anche Foucault, Derrida, Klossowski, Deleuze e tanti altri nietzschiologi. Davanti a quella platea prestigiosa Colli e Montinari demoliscono per sempre l’equivoco del Nietzsche precursore del nazismo, fondato su “La volontà di potenza”. Affermano che: “La volontà di potenza non esiste”. L’eco del convegno si propaga in tutta Europa e finalmente anche i tedeschi, la casa editrice De Gruyter, entrano nell’edizione che, così, esce contemporaneamente in Italia, Francia e Germania. De Gruyter impone all’edizione una svolta “filologica” che non dispiace a Montinari, mentre Colli, ormai pago del risultato raggiunto dopo vent’anni di lotta, si muove verso altri orizzonti. Con i suoi corsi universitari torna a studiare i filosofi presocratici, i “sapienti”. Giorgio si distacca da quel presente che si annuncia con gli slogan del '68. Cerca profondità e leggerezza.
Luciano Foà, lasciata la casa editrice Einaudi, già pensa a fondarne una sua: l’Adelphi. Nell’estate fiorentina Colli lavora alla sua filosofia, a quel sistema che troverà spazio nel suo più importante libro teorico: “Filosofia dell’espressione”. Proprio in quei giorni a Roma si riuniscono i consiglieri di Giulio Einaudi, invitati a dichiararsi pro o contro l’edizione nietzschiana. Vincono i no, con il voto decisivo dello storico Delio Cantimori. La rottura fra Giulio e Giorgio è inevitabile e definitiva. Ma Giorgio non demorde. A Mazzino Montinari, tornato a Weimar, affianca due giovani collaboratori: Marilù Pampaloni e Sossio Giametta. Il lavoro sui manoscritti nietzschiani ha inizio. Intanto Foà fonda la sua “Adelphi” e si dichiara disposto, se troverà un adeguato partner in affari, a sposare il progetto nietzschiano. Ferragosto 1962, Giorgio è in vacanza con la famiglia nella villa canavesana di suo padre Giuspin. La notizia arriva come un colpo di fulmine. Il prestigioso editore francese Gaston Gallimard ha firmato un contratto con l’Adelphi per sostenere “l’azione Nietzsche”. Due anni dopo, nella prima sede dell’Adelphi, in via Santa Marta 23, a Milano, Foà presenta il primo volume dell’edizione nietzschiana dato alle stampe: si tratta di “Aurora” e dei frammenti postumi 1880-1881. Più di 1.000 frammenti sono inediti, rintracciati da Montinari negli archivi di Weimar.
Son gli anni del boom! Giorgio e Nino rivedono cinque volte “La dolce vita” di Fellini. La famiglia Colli torna in Engadina, a Sils. I paesaggi nietzschiani smuovono in Colli pensieri filosofici. Davanti ad una cascata che scroscia ha un’illuminazione riguardo alla conoscenza immediata: ” … Come la cascata fermata da una roccia trasmette a questa un’energia, così sorge il mondo dell’espressione…”. Nell’autunno Einaudi ribadisce la sua intenzione di andare avanti. Mazzino si recherà quanto prima a Weimar, nella Germania dell’est, per visitare l’archivio Goethe–Schiller dove son custoditi i manoscritti nietzschiani. La famiglia Colli torna a traslocare in una rustica villa di campagna, vicina a Fiesole. Qui Giorgio vivrà fino alla sua morte. Qui nasceranno i suoi ultimi due figli: Donato e Maria. In primavera Mazzino è a Weimar, studia i manoscritti e capisce che il lavoro è molto più grande di quanto preventivato. Per fare un’edizione critica seria bisogna prima ricostituire i testi dei manoscritti e la loro cronologia. Einaudi torna ad esitare. A render più difficili le cose scoppia la crisi di Berlino. Krusciov si contrappone a Kennedy. I russi dividono la città e iniziano a costruire il muro. Einaudi fa marcia indietro, Foà decide di lasciare la casa editrice torinese. Rimasto solo a difendere l’edizione, Giorgio, con l’appoggio incondizionato di Montinari, decide di andare avanti.
Giorgio ha ottenuto da Boringhieri di stabilire a Firenze la redazione dell’Enciclopedia di Autori Classici. Il lavoro ha inizio, frenetico, in una piccola tipografia, sul Lungo Mugnone, la Tipografia Parenti. Il primo volume è un Nietzsche doc, la terza inattuale: “Schopenhauer come educatore”. Seguono Eschilo, Gorgia, Aristotele, Tucidide, Giulio Cesare, il canone Buddista, le Upanisad indiane e Paracelso, Spinoza, Tolstoj, Dostoevskij. Ed ancora Nietzsche e il suo maestro Schopenhauer. Colli viene accusato di pubblicare “la biblioteca di Nietzsche”, ma non se ne cura e tira dritto. Traduce “il Simposio” di Platone. Dal 1958 al 1965 usciranno un centinaio di titoli, tutti di grande spessore. Intanto, finalmente, torna alla carica Einaudi, che grazie al lavoro di convincimento di Foà è di nuovo bendisposto verso l’edizione nietzschiana. Colli, soddisfatto, si fa un regalo: si compra un’automobile. È una potente 1900 Alfa Romeo che Giorgio ribattezza “Lo squalo”.
Giorgio passa estati torride a Firenze intento alle sue traduzioni. La famiglia è in vacanza, Giorgio è solo. La sera va a cena in trattoria e poi al cinema. Suo fedele compagno è Nino Cappelletti, amico fin dai tempi di Lucca, pittore. I fatti d’Ungheria, del 1956, sconvolgono il mondo degli intellettuali. Sono molti quelli che restituiscono la tessera del Partito Comunista. Fra questi anche Mazzino Montinari e l’einaudiano Luciano Foà. Intanto Paolo Boringhieri, amico di lunga data di Giorgio, rileva il settore scientifico dell’Einaudi e fonda una nuova casa editrice, contraddistinta dal simbolo del cielo stellato, la Boringhieri. A Giorgio viene offerta la direzione di una collana che si chiamerà “L’Enciclopedia di autori classici”. Le trattative vanno avanti per mesi. Giorgio vuole vicino a sé Mazzino, come redattore capo e Nino come grafico. Nell’estate del ’57 i giochi sembrano fatti. Giorgio va in vacanza con la famiglia a Sils Maria, in Svizzera, sulle orme di Nietzsche.
La casa editrice Einaudi è in crisi, sia economica che ideologica. E’ cominciata la destalinizzazione. Giorgio , attaccato dagli accademici per la traduzione di Aristotele, è ancora impegnato nella traduzione di Kant. Poi dovrà affrontare i frammenti postumi di Nietzsche giovane, che Giulio Einaudi ha deciso di pubblicare. Come fulmini a ciel sereno si susseguono la morte di sua madre Enrica e quella improvvisa, a soli 29 anni, dell’allievo prediletto, Angelo Pasquinelli. Angelo stava terminando un volume sui filosofi presocratici, poi stampato nella collana dei Classici della Filosofia diretta da Giorgio. La morte di Angelo riavvicina Giorgio a Mazzino, reduce da Berlino, dove per anni ha lavorato per il PCI. Di nuovo insieme progettano “L’Azione Nietzsche”, un’edizione critica e completa di tutta l’opera,edita ed inedita, del filosofo tedesco. Einaudi, a questo punto, accetterà di finanziarla? Intanto nasce Camilla, la quarta figlia.
COLPO DI SCENA
(programma della Radio Svizzera Italiana. Prima edizione: martedì 8 novembre / giovedì 1 dicembre 2016, alle 13:30)
Con Raffaele Farina (Giorgio Colli), Davide Garbolino (Giorgio Colli giovane), Edoardo Camurri (voce fuori campo), Massimo Loreto (Friedrich Nietzsche), Mario Cei (Mazzino Montinari), Jacopo Sarno (Mazzino Montinari giovane), Roberta Petrozzi (il Nou), Sara Dho (il Nou giovane), Luca Sandri (Giuseppe Colli), Massimiliano Zampetti (Pietro Colli), Antonello Governale (Luciano Foa), Elia Schilton (Giulio Einaudi) Marco Cortesi (Paolo Boringhieri), Enrico Bertorelli (Giovanni Agnelli) e con Roberto Albin, Alan Alpenfelt, Lucia Angella, Alessandro Castellucci, Marco Cortesi, Riccardo Buffonini, Davide Farronato, Ketty Fusco, Diego Gaffuri, Simone Lupinacci, Luca Maciacchini, Jasmine Mattei, Valentina Mignogna, Giuseppe Palasciano, Margherita Saltamacchia, Dario Sansalone, Maria Vittoria Scarlattei, Anahì Traversi, Simon Waldvogel, Antoinette Werner, Tatiana Winteler. Presa del suono, editing e sonorizzazione: Thomas Chiesa Produzione: Francesca Giorzi (RSI 2016)
FONTE: https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/colpo-di-scena/Il-Nietzsche-di-Colli-8254654.html
A Firenze i Colli si sistemano su un colle, quello di Settignano, in una villa che vent’anni dopo sarà abitata da Mazzino Montinari. Traslocano poi a Viale Matteotti, in città. Intanto è nato il terzo figlio, Marco. Nella primavera del ’50, Giorgio dà inizio alla traduzione della logica di Aristotele. Proprio in quei giorni l’Einaudi è in lutto per la morte di Pavese, caporedattore, morto suicida. Giorgio, chiuso nel suo piccolo studio, lavora giorno e notte avvolto nel fumo delle sue sigarette turche. Alla traduzione dell’Aristotele si affianca quella de “La critica della ragion pura” di Kant. Colli viene nominato da Einaudi Direttore della Collana dei Classici della Filosofia. È il momento di tornare all’attacco con Nietzsche. Colli propone di pubblicare otto titoli, il comitato di redazione della Casa editrice boccia il progetto. Colli si è fatto un amico ed un complice all’Einaudi, è Luciano Foà, il futuro editore di Adelphi, entrato in casa editrice per sostituire Pavese.
COLPO DI SCENA
(programma della Radio Svizzera Italiana. Prima edizione: martedì 8 novembre / giovedì 1 dicembre 2016, alle 13:30)
Con Raffaele Farina (Giorgio Colli), Davide Garbolino (Giorgio Colli giovane), Edoardo Camurri (voce fuori campo), Massimo Loreto (Friedrich Nietzsche), Mario Cei (Mazzino Montinari), Jacopo Sarno (Mazzino Montinari giovane), Roberta Petrozzi (il Nou), Sara Dho (il Nou giovane), Luca Sandri (Giuseppe Colli), Massimiliano Zampetti (Pietro Colli), Antonello Governale (Luciano Foa), Elia Schilton (Giulio Einaudi) Marco Cortesi (Paolo Boringhieri), Enrico Bertorelli (Giovanni Agnelli) e con Roberto Albin, Alan Alpenfelt, Lucia Angella, Alessandro Castellucci, Marco Cortesi, Riccardo Buffonini, Davide Farronato, Ketty Fusco, Diego Gaffuri, Simone Lupinacci, Luca Maciacchini, Jasmine Mattei, Valentina Mignogna, Giuseppe Palasciano, Margherita Saltamacchia, Dario Sansalone, Maria Vittoria Scarlattei, Anahì Traversi, Simon Waldvogel, Antoinette Werner, Tatiana Winteler. Presa del suono, editing e sonorizzazione: Thomas Chiesa Produzione: Francesca Giorzi (RSI 2016)
FONTE: https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/colpo-di-scena/Il-Nietzsche-di-Colli-8254654.html
Colli , dopo la guerra, torna a Lucca. Continua ad insegnare filosofia al Liceo Machiavelli. I suoi allievi, Mazzino Montinari, Angelo Pasquinelli, Pietro Giorgetti, passano dalle aule della Scuola Normale di Pisa a quelle delle maggiori Università europee. Colli lavora al suo primo libro: “Natura ama nascondersi” dedicato ai filosofi presocratici, quelli che chiamerà i sapienti. Stampato dalla tipografia del Corriere della Sera per intercessione di Giuseppe Colli, suo padre, approdato alla direzione amministrativa del giornale milanese, il libro ha una tiratura ristretta, vale comunque a Giorgio la libera docenza, cui segue l’incarico dell’insegnamento di Storia della filosofia antica all’Università di Pisa. A Giorgio ormai Lucca, bigotta e moralista, sta stretta . Ha ricevuto lettere minatorie che condannano il suo libero pensare. Con sua moglie, il Nou, ed i figli Chiara ed Enrico si trasferisce a Firenze. Da Einaudi gli arriva una proposta prestigiosa: la traduzione dell’ “Organon” di Aristotele. Giorgio accetta la sfida.
COLPO DI SCENA
(programma della Radio Svizzera Italiana. Prima edizione: martedì 8 novembre / giovedì 1 dicembre 2016, alle 13:30)
Con Raffaele Farina (Giorgio Colli), Davide Garbolino (Giorgio Colli giovane), Edoardo Camurri (voce fuori campo), Massimo Loreto (Friedrich Nietzsche), Mario Cei (Mazzino Montinari), Jacopo Sarno (Mazzino Montinari giovane), Roberta Petrozzi (il Nou), Sara Dho (il Nou giovane), Luca Sandri (Giuseppe Colli), Massimiliano Zampetti (Pietro Colli), Antonello Governale (Luciano Foa), Elia Schilton (Giulio Einaudi) Marco Cortesi (Paolo Boringhieri), Enrico Bertorelli (Giovanni Agnelli) e con Roberto Albin, Alan Alpenfelt, Lucia Angella, Alessandro Castellucci, Marco Cortesi, Riccardo Buffonini, Davide Farronato, Ketty Fusco, Diego Gaffuri, Simone Lupinacci, Luca Maciacchini, Jasmine Mattei, Valentina Mignogna, Giuseppe Palasciano, Margherita Saltamacchia, Dario Sansalone, Maria Vittoria Scarlattei, Anahì Traversi, Simon Waldvogel, Antoinette Werner, Tatiana Winteler. Presa del suono, editing e sonorizzazione: Thomas Chiesa Produzione: Francesca Giorzi (RSI 2016)
FONTE: https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/colpo-di-scena/Il-Nietzsche-di-Colli-8254654.html
Giorgio rientra in Italia a bordo di una barca a remi, percorrendo in tutta la sua lunghezza il lago di Lugano. Nella sua testa si accavallano mille progetti per il futuro. Un mese dopo il suo rientro incontra alla Einaudi Cesare Pavese. Gli espone il suo progetto di pubblicare Nietzsche. “È troppo presto” taglia corto Pavese. Giorgio si deve accontentare di un contratto da traduttore. Risorge Giuspin, che ha ripreso il suo lavoro a “La Stampa” e torna ad insistere perché Giorgio tenti la carriera del giornalismo. Giorgio ci prova, ma non gli va. Infine torna a Lucca, riprende l’insegnamento, è di nuovo attorniato dai suoi allievi che lo adorano. Intanto il Nou aspetta il secondo figlio che si chiamerà Enrico.
COLPO DI SCENA
(programma della Radio Svizzera Italiana. Prima edizione: martedì 8 novembre / giovedì 1 dicembre 2016, alle 13:30)
Con Raffaele Farina (Giorgio Colli), Davide Garbolino (Giorgio Colli giovane), Edoardo Camurri (voce fuori campo), Massimo Loreto (Friedrich Nietzsche), Mario Cei (Mazzino Montinari), Jacopo Sarno (Mazzino Montinari giovane), Roberta Petrozzi (il Nou), Sara Dho (il Nou giovane), Luca Sandri (Giuseppe Colli), Massimiliano Zampetti (Pietro Colli), Antonello Governale (Luciano Foa), Elia Schilton (Giulio Einaudi) Marco Cortesi (Paolo Boringhieri), Enrico Bertorelli (Giovanni Agnelli) e con Roberto Albin, Alan Alpenfelt, Lucia Angella, Alessandro Castellucci, Marco Cortesi, Riccardo Buffonini, Davide Farronato, Ketty Fusco, Diego Gaffuri, Simone Lupinacci, Luca Maciacchini, Jasmine Mattei, Valentina Mignogna, Giuseppe Palasciano, Margherita Saltamacchia, Dario Sansalone, Maria Vittoria Scarlattei, Anahì Traversi, Simon Waldvogel, Antoinette Werner, Tatiana Winteler. Presa del suono, editing e sonorizzazione: Thomas Chiesa Produzione: Francesca Giorzi (RSI 2016)
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