La grande vittoria nel Thanksgiving Game contro i Lions, un Jordan Love fantastico che dovrà confermarsi a questi livelli e le prospettive dei Packers da qui a fine stagione.

La vittoria casalinga sui Chargers e il grande contributo dei giovani playmakers offensivi.

La sconfitta di misura di Pittsburgh, pur lasciando l'amaro in bocca come ogni sconfitta, non può non far ben sperare per il futuro, per lo meno in attacco.

I Packers tornano finalmente alla vittoria, pur contro un avversario tutt'altro che irresistibile, cominciando a mostrare timidi ma incoraggianti segnali nella giusta direzione. A win is a win.

L'ennesima prova imbarazzante di una squadra che sembra sempre più allo sbando e senza una guida.

Di ritorno dal bye, i Packers trovano la forza di perdere anche contro i Broncos raggiungendo vette finora inesplorate di inettitudine.

La pessima prova offensiva di Las Vegas, le criticità evidenziate da giocatori e coach, le prospettive post-bye.

La ripassata subita a domicilio dai Detroit Lions, il bicchiere mezzo vuoto e quello mezzo pieno.

Al Lambeau contro i Saints nell'Home Opener, i Packers provano in ogni modo ad autosabotarsi con errori e penalità di ogni tipo, salvo poi rinsavire ed ingegnare, guidati da Jordan Love, la più grande 4th-quarter comeback nella ultracentenaria Storia della franchigia.

La sconfitta di un punto ad Atlanta, le yards concesse e quelle non guadagnate.