Per la redazione Valentina Tuccari e Giorgio Spangher commentano la lettera di critica firmata da tutti i Procuratori distrettuali e dal Procuratore nazionale antimafia contro la circolare CSM del 2024.
A fronte di un’imposizione di modelli organizzativi troppo rigidi, le Procure rivendicano autonomia operativa.
L’argomento principale contro la riforma della separazione delle carriere, che vede il pm assoggettato al potere politico, viene ribaltato, evidenziando un potere requirente che esercita influenza crescente sulle scelte legislative, fino a dettare l’agenda politica in materia di giustizia.
Un campanello d’allarme in un sistema democratico, che avverte della necessità di prevedere un sistema di norme peculiari per il nuovo CSM dei pubblici Ministeri, perché "la rivolta delle Procure" è in agguato e il rischio di legittimare un'“autonomia senza controllo” si fa concreto.
Il Prof. Spangher con attenzione accademica, memoria storica e ironia – lui guarda avanti “come Gassman nella pubblicità” – rilancia una separazione delle carriere che potrebbe rappresentare uno strumento di riequilibrio, volto a preservare la terzietà del giudice e a prevenire derive di autogoverno fuori controllo. Sempre che non sia troppo tardi.