A cosa pensiamo quando si sente parlare di intelligenza artificiale? Chat Gpt, chiaramente. Ma oltre al celebre software sviluppato da OpenAI c'è molto di più: per conoscere nel dettaglio quel che si nasconde dietro l'etichetta "intelligenza artificiale" è necessario fare un passo indietro, guardando alla storia della tecnologia moderna, per arrivare poi a comprendere il peso e le implicazioni della nuova frontiera della scienza che mette in discussione perfino la conoscenza umana.
Quant'è lo spazio dell'AI nella nostra vita quotidiana e quanto ne siamo consapevoli? E soprattutto, quanto bisogno c'è di regole chiare che mettano ordine al senso di spaesamento generato dal rapido sviluppo dell'intelligenza artificiale? Per provare a rispondere a queste domande abbiamo raccolto il parere di esperti in campo accademico, giornalistico e istituzionale: l'AI Act approvato dall'Unione europea, infatti, testimonia quanto la questione tecnologica con i suoi risvolti sociali non possa prescindere dalla sfera politica.
Ospiti di questo episodio:
- Brando Benifei, eurodeputato Partito Democratico - S&D e relatore AI Act;
- Fabio De Ponte, giornalista e ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale presso la Libera Università di Bruxelles;
- Guido Boella, docente presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Torino;
- Marinella Belluati, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università degli Studi di Torino;
- Teresa Numerico, autrice e docente di Logica e Filosofia della Scienza all'Università Roma Tre.
Con i contributi di:
- Aaron Benanav, sociologo e storico dell'economia, docente presso il Dipartimento di Sociologia della Syracuse University;
- Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte;
- Roberta Metsola, presidente Parlamento europeo;
- Sabine Verhayen, eurodeputata del Partito Popolare europeo e vicepresidente vicaria del Parlamento;