Caterina ha un problema con il cibo da quando ha due anni e quando si siede a tavola esclama ‘Caterina oggi non mangia’.
Non era il corpo il suo problema, ma ciò che aveva dentro.
Ad aggravare negli anni la situazione è poi una relazione che non la fa stare bene, lei vuole scappare dal suo corpo.
Arrivata in ospedale è la prima volta che si rende conto di avere una malattia, una diagnosi.
È proprio l’ospedale che diventa la sua seconda casa fino all’avvento della pandemia, quando il suo reparto chiude e viene seguita con una chiamata dalla neuropsichiatria una volta a settimana per una durata di 15 minuti.
Si rivolge poi ad un team di medici indipendenti e comincia un nuovo percorso fino a quando ha un crollo mentale che la porta a volgere alle abbuffate e alle compensazioni.
Caterina legge la poesia Itaca e capisce che è il viaggio che conta, un viaggio verso la guarigione, che parte dall’accettazione che il peso scenderà in maniera naturale.
Oggi Caterina ha un sorriso stupendo e tante consapevolezze in più.