Elisa comincia a soffrire di DCA alle medie.
Soffre di abbuffate ma non ne capisce ancora il motivo.
Viene presa in giro per il suo aspetto, screditata.
Ne soffre particolarmente e così, durante il primo lockdown comincia ad adottare uno stile di vita che la fa cadere in un loop deleterio.
Corre, si allena, mangia poco.
Quando in estate è tempo di tornare alle cene in compagnia, Elisa sperimenta le crisi d’ansia, il fatto di stare male al pensiero di mangiare le polpette preparate da altri.
Elisa corre in salvo e si affida agli esperti, ma purtroppo la sua psicologa di fronte alla fobia per la pasta esclama ‘Beh, non mangiarla’.
È una chiamata del nonno a farle prendere coraggio per fare quel salto verso la vita, è il suo ragazzo a distanza a spronarla.
Purtroppo ci sono anche commenti fatti da persone che non conoscono il problema a buttarla giù, a farla retrocedere.
Elisa oggi sa che ogni volta che ha un momento di down poi si riprende e sa che la guarigione esiste e sta facendo di tutto per arrivarci.