Vittoria non ha ricordi dell’inizio della sua malattia, non è cosciente, sa che un episodio che ha favorito il suo disagio è stato la vendita della sua cavalla.
Le persone attorno a lei non comprendono e la liquidano con frasi come “Se vuoi scomparire, non so cosa dirti”, nessuno va oltre quella che è la sua ossessione per le calorie.
Vittoria riconosce di aver bisogno di più cibo, ma la paura di tutto, comprese le emozioni la porta a sviluppare tecniche di autolesionismo.
Dopo una gara sportiva, Vittoria perde il controllo e quel giorno decise di arrendersi, prendendo 17 psicofarmaci.
Ma, ha una seconda possibilità per riprovarci, si rialza e comprende che i piccoli passi sono i più grandi.
I suoi alleati verso la guarigione sono stati: stare a contatto con le altre persone, lo sport, rivivere le emozioni.
La verità è che rimanere nel proprio malessere chiude in una bolla, dove non succede nulla, ci vuole coraggio per provare emozioni, ma ne vale la pena.