Lettera numero #22: Sulla difesa contro l’inganno digitale Trascrizione del testo Caro Lucilio, Mi descrivi un tentativo d’inganno che hai subito: un messaggio apparentemente proveniente dalla tua banca, che ti chiedeva credenziali di accesso per “verificare la tua identità”. Fortunatamente, la tua prudenza ti ha salvato. Ma mi chiedi come rimanere vigile in un mondo dove l’inganno digitale diventa sempre più sofisticato. Questo fenomeno che chiamate “smishing” – l’uso di messaggi fraudolenti per carpire informazioni sensibili – non è che una moderna incarnazione di un vizio antico: la menzogna travestita da verità. Come gli stoici hanno sempre insegnato, la virtù della prudenza richiede non solo buone intenzioni, ma anche discernimento acuto. Ecco alcune pratiche per difenderti dall’inganno digitale. Diffida delle comunicazioni non richieste. Se non hai tu stesso avviato la conversazione o la transazione, mantieni un sano scetticismo, indipendentemente dall’apparente autorevolezza della fonte. Verifica attraverso canali alternativi. Se ricevi una comunicazione sospetta che sembra provenire dalla tua banca, da un servizio pubblico o da un’azienda con cui hai rapporti, contattali direttamente attraverso i numeri ufficiali che già conosci, non quelli forniti nel messaggio sospetto. Osserva attentamente i dettagli. Gli ingannatori spesso commettono piccoli errori: un dominio leggermente diverso dall’originale, errori grammaticali, urgenza ingiustificata. Questi sono segnali d’allarme che la mente attenta può cogliere. Non cliccare su collegamenti sospetti. Se un messaggio ti invita a visitare un sito web, piuttosto che cliccare sul collegamento fornito, apri il tuo navigatore e visita direttamente il sito ufficiale dell’organizzazione. Ricorda che le istituzioni legittime non richiedono mai informazioni sensibili via messaggio. Nessuna banca, ente governativo o azienda rispettabile ti chiederà mai password, numeri completi di carte di credito o altri dati sensibili attraverso messaggi non sicuri. “La saggezza consiste nel saper distinguere le cose da temere da quelle da non temere”, ti scrissi una volta. Nell’era digitale, aggiungo: la sicurezza deriva dal saper distinguere le comunicazioni legittime da quelle fraudolente. Per la tua vigilanza, Seneca Episodio Precedente