C’è chi la radio la ascolta.
E c’è chi la radio la abita — la porta con sé, come una lumaca porta la sua casa.
Così si è presentato Linus ieri sera al Teatro dell’Aquila di Fermo, alla vigilia del suo spettacolo Radio Linetti, in una chiacchierata sincera, leggera e piena di quella consapevolezza che solo cinquant’anni di radio possono dare.Con la sua ironia garbata e quella voce che da mezzo secolo accompagna le mattine italiane, Linus ci ha parlato di radio come casa, di pubblico come vicini di appartamento, di emozioni condivise e di quella meraviglia che accade quando la voce incontra i volti, dal vivo. “Io la mia casa me la porto dietro” – dice – “come le lumache.
E questa sera la mia casa si è fermata qui, in un teatro bellissimo, con un pubblico che è parte della mia storia.”Da Radio DJ a Radio Linetti, Linus racconta un viaggio intimo e musicale, dove la colonna sonora è solo un pretesto per parlare di sé, dei sogni, e di quella cameretta interiore in cui ognuno ha bisogno, ogni tanto, di chiudersi per ritrovarsi. Con lui, il fidato Matteo Curti, “il gran genio dell’amico” che lo accompagna e lo rende – parole sue – “più simpatico, anche a me stesso”.E poi c’è l’amore per le Marche, una terra che Linus conosce “da una vita di serate, pedalate e accenti”, e che definisce “una regione umana, dove si respira ancora un clima rilassato, non contaminato dalla fretta delle grandi città”.Un’intervista breve ma piena di vita, che ci ricorda quanto la radio – anche quando sale su un palco – resta una faccenda di cuore, voce e umanità. Ascolta ora il podcast completo su Radio Incredibile
Linus, la sua radio che si porta dietro casa, e un saluto speciale tutto per noi: