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Il mondo dei social media è spesso fonte di frustrazione per chi ha a cuore la Memoria e una trasmissione consapevole del ricordo alle nuove generazioni. Ma, al contrario, può anche rappresentare un’occasione per intervenire, disseminare interesse, stimoli, curiosità. Obiettivo non semplice da perseguire, ma forse ineludibile nella nuova era digitale che si sta aprendo.
A questo guarda il progetto “Countering Holocaust distortion on social media. Promoting a positive use of Internet social technologies for teaching and learning about the Holocaust”, risultato vincitore nell’ambito di un bando promosso dall’IHRA e presentato quest’oggi nella sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma.
Il mondo dei social media è spesso fonte di frustrazione per chi ha a cuore la Memoria e una trasmissione consapevole del ricordo alle nuove generazioni. Ma, al contrario, può anche rappresentare un’occasione per intervenire, disseminare interesse, stimoli, curiosità. Obiettivo non semplice da perseguire, ma forse ineludibile nella nuova era digitale che si sta aprendo.
A questo guarda il progetto “Countering Holocaust distortion on social media. Promoting a positive use of Internet social technologies for teaching and learning about the Holocaust”, risultato vincitore nell’ambito di un bando promosso dall’IHRA e presentato quest’oggi nella sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma.