Fundraiser & Co.

Luca Stocco: come donare in modo efficiente per massimizzare l’lmpatto ep. 25


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Perché alcune organizzazioni non profit hanno un impatto positivo 100 volte maggiore di altre, a parità di donazioni ricevute?

A questa domanda Luca Stocco ha deciso di rispondere con il suo lavoro quotidiano. Lui è il giovanissimo direttore esecutivo di Benefficienza, non profit con l’obiettivo di riabilitare il dono in modo scientifico, rendendo tutti i donatori più informati e consapevoli dell’impatto delle loro scelte.

La promessa di Benefficienza è aiutare il donatore a prendere decisioni più informate possibili su dove donare, avvalendosi di decine di migliaia di ore di ricerca all’anno. Benefficienza è finanziata da una rete di donatori privati, il Seed Network Funding Circle, che permettono di offrire i servizi gratuitamente e in modo indipendente, senza contatti diretti con i donatori.

Come nasce Benefficienza?

Benefficienza nasce da un programma di incubazione di Ambitious Impact, nato per lanciare organizzazioni ad alto impatto sociale. Con Luca Stocco alla direzione, Benefficienza si è lanciata nell’ambiziosa missione di aiutare le persone a fare scelte più informate possibili riguardo le proprie donazioni.

Donare con efficienza: si chiama effective giving

Davvero 100 euro donati, seguendo la ricerca, possono avere lo stesso impatto di circa 10.000 euro donati con meno consapevolezza. Così Luca Stocco ci presenta l’effective giving, ossia come una donazione può diventare davvero efficiente, quando segue i consigli basati su attente analisi e ricerche. Si tratta di raccogliere più dati possibili sulle organizzazioni non profit e promuovere quelle ad alto impatto.

Ma come vengono raccolti questi dati? È il compito di alcuni valutatori indipendenti, come Givewell, che si occupano di studiare in che modo le organizzazioni benefiche gestiscono le risorse, ma anche l’impatto che sono in grado di generare a parità di donazione. 

I vantaggi, ma anche la libertà di un dono consapevole

È facile muovere obiezioni a questo metodo scientifico del dono: un’impostazione così rigida potrebbe infatti penalizzare piccole realtà benefiche oppure cause che stanno molto a cuore ai donatori, anche se non sono sufficientemente impattanti. 

Luca, però, ci dimostra che non è sempre così: valutare l’impatto delle proprie scelte è certamente importante, ma ciò non toglie che promuovere una buona abitudine al dono (anche senza troppi dati) è comunque qualcosa che vale la pena fare. 

Inoltre questo metodo non critica né mina la libertà di scelta dei donatori, anzi dà una possibilità in più per sostenere le nostre buone cause e magari anche altre a cui non avremmo pensato. Sicuramente quello che Luca Stocco ci dimostra è quanto una donazione orientata e informata possa generare un impatto maggiore. 

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Fundraiser & Co.By Ma Che Razza di Umani