Dopo la costruzione della ferrovia e della stazione, nell'Ottocento a Magenta fu necessario pensare all'attraversamento dei binari, come descritto in questo testo da Alessandrto Colombo.


Testo: https://bit.ly/3tT0RKK

Una relazione sui lavori in corso per la costruzione della ferrovia dal ponte del Ticino a Magenta a metà Ottocento.

Testo: https://bit.ly/470T7E7


Immagine di copertina generata con AI @Bing

Terza e ultima parte della vicenda legata allo spostamento nella frazione di Pontenuovo della Posta Cavalli.

Testo: https://bit.ly/3GpXgGL

il primo dei quattro episodi dedicati alla storia del trasporto ferroviario a Magenta, con la costruzione dei binari e della stazione, i problemi di sicurezza e di attraversamenti e di progetti mai concretizzati.

Testo: https://bit.ly/3MM7Xan

Seconda parte della vicenda legata allo spostamento nella frazione di Pontenuovo della Posta Cavalli

Testo: https://bit.ly/47512Bm

Dopo aver raccontato le vicende legate all'apertura dell'Ufficio postale a Magenta, Alessabdro Colombo approfondisce la figura di Giuseppe Fornaroli.

Testo: https://bit.ly/3ZXTJZ7

Proseguiamo il racconto dedicato al sistema postale nella metà dell'Ottocento a Magenta con le vicende legate alla frazione di Ponte Nuovo (prima parte)

Testo: https://bit.ly/3telzEp

Prosegue il racconto - redatto da Alessandro Colombo - delle vicende legate all'Ufficio Postale di Magenta nei suoi primi anni di attività.

Testo: https://bit.ly/45SgGz3

Voce narrante Laura Invernizzi col contributo di Alberto Pandiani

Attraverso le ricerche di Alessandro Colombo andiamo a scoprire le tortuose vicende dell'apertura dell'ufficio postale a metà Ottocento.

Testo: https://bit.ly/3PlysVO

Voce narrante Laura Invernizzi col contributo di Alberto Pandiani

Seconda ricognizione sulle confraternite presenti a Magenta nei secoli scorsi.
Testo di Alessandro Colombo pubblicato su MAGENTA NOSTRA n.6 luglio/agosto 1996.

Testo: https://bit.ly/43wQlEO

Immagine di copertina: https://bit.ly/3D5N4Sd

Voce narrante Laura Invernizzi col contributo di Alberto Pandiani