Un viaggio narrativo tra memoria e supermercati, tra brodi veri e gusti artificiali.

In questo episodio non si punta il dito, ma si accende una luce: su ciò che abbiamo perso, su ciò che possiamo ancora salvare.

Cosa mangiamo davvero, ogni giorno?

Perché il cibo ha smesso di raccontarci storie?

E cosa succede quando non riconosciamo più il sapore di un pomodoro vero?

Un racconto dolce e crudo sul nostro rapporto con il cibo, tra Europa e America, passato e presente, abitudini e scelte.

Per riscoprire, magari, che cucinare è anche un modo per ricordare chi siamo.

Ascoltalo con calma. Come si ascolta una storia davanti al fuoco.

C’era un tempo in cui le pozioni magiche si compravano nei vicoli.

Oggi si trovano online, impacchettate in barattoli rosa.

La più amata? Il collagene.

Bevuto, miscelato, idolatrato.

Ma siamo sicuri che basti una bustina per fermare il tempo?

In questo episodio ti porto in un piccolo viaggio tra marketing, desideri, filtri e verità.

Parliamo di collagene, sì.

Ma anche di donne, tempo, immagini.

E della bellezza più difficile da accettare: quella che cambia.

Una riflessione dolce, sincera e leggera.

Per ricordarci che non siamo un prima e dopo.

Siamo storie.

E le storie… non hanno data di scadenza.

Una canzone che non si ascolta, si attraversa.

Un viaggio lieve tra malinconia, cielo e ricordi che non hanno nome.

Chiudi gli occhi.

Lasciati portare via da Vapour Trail dei Ride.

A volte, i sogni più veri… non hanno parole.

Ci sono mestieri che parlano più delle parole. Mestieri che nascono dalla materia, ma si nutrono di senso. Michaela Russo è un’artigiana orafa. Ma soprattutto, è una narratrice silenziosa di battaglie, memorie e verità. I suoi gioielli non sono semplici ornamenti: sono atti di coraggio, piccoli simboli da indossare con consapevolezza.

In questo episodio, Michaela non risponde a domande chiuse. Le ho lasciato uno spazio libero, uno spazio autentico. Per raccontarci cosa la muove, cosa rende il suo lavoro necessario oggi, in un mondo che spesso ci chiede di brillare… senza disturbare.

Un episodio da ascoltare con il cuore aperto. Perché ogni ciondolo può essere un messaggio. E ogni gesto, un modo per resistere.

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Un treno che attraversa le montagne, una voce che graffia il silenzio, una canzone che sembra venire da un’altra epoca.

In questo episodio, vi porto con me in una notte del 1973, tra polvere, libertà e musica vera.

“Can’t You See” della Marshall Tucker Band non è solo un brano: è una fuga, una ferita, un rifugio.

È il suono di chi non ha più parole e lascia parlare la musica.

Perché alcune canzoni non si ascoltano.

Si vivono.

E per tre minuti e quarantotto secondi… ci ricordano chi eravamo.

E chi, forse, vogliamo ancora essere.

Una passeggiata in bianco e nero tra le vie di Berlino e i pensieri di Niko, un ragazzo sospeso tra giovinezza e vita adulta. In questo episodio ti porto dentro un film che sembra leggerci dentro: Un caffè a Berlino, con Tom Schilling.

Parleremo di solitudine, di ricerca, di caffè che non arrivano mai… e del bisogno di fermarsi, anche solo per un attimo.

Un podcast per chi ha voglia di ascoltare i silenzi, guardare la città con occhi nuovi e sentirsi meno solo.

Alla fine, magari anche tu ti preparerai un caffè.

E ti siederai.

Senza aspettarti nulla… ma pronto a sentire tutto.

Episodio 3 – Alla ragazza che voleva scrivere tutto e poi dimenticare

Una voce perduta. Una lettera mai letta. Un nome che riemerge dal silenzio: Anna.

In questo episodio, Lina scopre una registrazione misteriosa e inizia a scrivere a una ragazza che usa le parole per fuggire dalla memoria.

Ma a volte, scrivere non è dimenticare. È lasciare una traccia.

E quella traccia, stavolta, conduce a una fotografia…

E a un futuro che parla direttamente a Lina.

Archivio 41

Lettere dal futuro. Destinatari ignoti.

E un’unica missione: capire chi siamo stati. E chi potremmo ancora essere.

“Pensieri pericolosi” è un film che non addolcisce la realtà, ma la guarda dritta negli occhi. Racconta una scuola che fa paura, perché troppo vera. Una classe piena di vite ai margini, dove la rabbia ha spesso più spazio dei sogni.

Eppure, dentro quella tempesta, entra una donna. Non perfetta, non eroina. Solo umana. E sceglie di restare. Di ascoltare, di proporre poesia, di parlare di rispetto e di vita vera.

Questo film è duro come un muro che si rifiuta di crollare e dolce come un gesto che arriva quando meno te lo aspetti. È una carezza ruvida, una lezione che non si dimentica.

Perché a volte insegnare non è spiegare qualcosa…

È esserci, quando tutti se ne vanno.

Tra le crepe del cemento, un respiro.

Una rosa impossibile, eppure vera.

Questa poesia è un sogno che cammina scalzo tra le rovine,

una carezza nel rumore del mondo.

Per chi fiorisce dove non dovrebbe,

per chi ascolta con il cuore.

♥️

In un mondo che corre veloce e promette felicità con un semplice slogan, questo episodio prova a fermarsi. A guardare con lucidità, senza illusioni ma con speranza, una delle idee più affascinanti del nostro tempo: la settimana lavorativa corta.

È davvero possibile lavorare meno e vivere meglio?O ci stanno vendendo un sogno… senza raccontarci il prezzo?

Attraverso esempi reali, domande scomode e riflessioni critiche, esploriamo cosa si nasconde dietro le promesse patinate della settimana di 4 giorni. Non per spegnere l'entusiasmo, ma per renderlo più solido. Perché solo chi comprende davvero… può cambiare davvero.

🎙️ Un episodio per chi non si accontenta degli slogan.Per chi crede che il tempo abbia valore.E per chi, prima di inseguire un sogno, vuole aprire bene gli occhi.