Cosa hanno in comune il ponte Ponte di Brooklyn e quello sullo Stretto? Ne parla uno fra i massimi ingegneri al mondo, Raimondo Betti, direttore del dipartimento di Ingegneria della Columbia University, esperto di cavi e di ponti sospesi. A lungo consulente del gruppo statunitense Parsons Transportation, al quale è stato affidato il project management consulting per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ritiene la realizzazione dell’opera una sfida straordinaria dell'ingegneria mondiale.

Ma l’ottimismo degli ingegneri si scontra contro le motivazioni dei “no”, come quelle del geologo Mario Tozzi per cui l'opera è, oltretutto, diseducativa: "Fa pensare che noi, i Sapiens, possiamo intervenire come vogliamo sul mondo naturale".

E affiarono dubbi e incertezze anche ascoltando Alfonso Femia, architetto, costruttore di infrastrutture culturali come la Biennale dello Stretto, evento che, in un'ottica internazionale, valorizza territori e comunità locali.

C’è, infine, chi conosce solo un modo di attraversare il mare, da Messina a Villa San Giovanni: a nuoto, solo con le proprie braccia. Sono quelli che praticano il nuoto in acque libere. Arrivano da tutto il mondo e in diversi periodi dell’anno. Nino Fazio e Giovanni Arena li guidano in mezzo alla corrente.

Alla scoperta dei ponti più lunghi del mondo, quello di Akashi in Giappone, il Çanakkale Bridge sui Dardanelli, il ponte di Braila, sul Danubio. Per comprendere meglio, attraverso caratteristiche tecniche, soluzioni ingegneristiche, pedaggi e tempi di percorrenza, cosa rappresenta sui territori la sfida della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Che a differenza di tutti gli altri, sarà non il più lungo del mondo, ma l'unico attraversato dalla ferrovia.

Il geologo Adrea Moccia di Geopop, in collaborazione con Webuild (player internazionale specializzato nella realizzazione di infrastrutture complesse), spiega i dettagli dell’opera.
Michele Longo, direttore gare Ingegneria della multinazionale che opera nel settore delle costruzioni, evidenzia numeri, verifiche e requisiti dell'infrastruttura. E annuncia l'apertura in Sicilia della scuola dei mestieri del Ponte, per formare i nuovi "Tomorrow's builders", i costruttori di domani.

Giovanni Randazzo, geologo dell’università di Messina, propone una diversa collocazione dei piloni. Mentre Francesco Russo, fra i maggiori esperti di mobilità, teme per la sostenibilità economica dell’opera.

L’impatto del Ponte sullo Stretto sui territori non sarà solo un problema urbanistico, ambientale ed economico. Gli effetti saranno anche “privati ”, nel senso che la realizzazione dell’infrastruttura comporterà una lunga lista di espropri di abitazioni, attività commerciali, terreni. Un dramma per almeno 4mila persone.

Ho raccolto le storie arrabbiate e disperate di chi sarà espropriato. Alcuni hanno acquistato il proprio immobile pochi anni fa, altri hanno ereditato dai nonni abitazioni di grande pregio, altri ancora hanno avviato in quella che è diventata l'area di cantiere importanti attività commerciali. Sarà tutto cancellato, abbattuto a colpi di ruspa. Il costituzionalista Antonio Saitta difende un gruppo di messinesi che chiede, per cominciare, la liquidazione degli indennizzi per i vincoli preordinati all'esproprio. La risposta dell'amministratore delegato della Società Stretto di Messina Pietro Ciucci non rassicura i diretti interessati.

Il geologo messinese Giovanni Randazzo ricostruisce il paesaggio di Torre Faro e di Ganzirri, prima delle grandi lottizzazioni, quando la zona era rinomata per la bellezza del paesaggio e per la coltivazione, a ridosso della spiaggia, di un dolcissimo zibibbo.

Incontro il sindaco di Messina a Palazzo Zanca, che è la sede del municipio. La città è bella, ariosa, ma ha bisogno di una radicale rigenerazione urbana, all’insegna della sostenibilità. A cominciare dal porto di Tremestieri, che è stato a lungo un’incompiuta. Rispetto al Ponte, Basile si mostra prudente. E a presecindere dalla realizzazione dell'opera, programma il futuro di Messina.

Pronti a cogliere la sfida, invece, le principali compagnie di navigazione, come Caronte& Tourist, che ritengono compatibile l’attraversamento dinamico, via nave, con il ponte sullo Stretto.

I Noponte danno battaglia, con un solo no e mille sì. In prima linea c’è l’ex sindaco Renato Accorinti. La scrittrice Nadia Terranova ripercorre la storia del movimento noponte. E le pescatrici di pescespada Giusy e Antonia Donato, che sulle loro feluche sembrano divinità marine, esprimono una grande preoccupazione: temono che l'ombra del ponte allontanerà i pesci.

A Villa San Giovanni, sulla Costa Viola, c’è il paradiso! Felice Arena, prorettore dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, sta valutando di predisporre su quella sponda un distaccamento del Laboratorio di Ingegneria del mare Noel, da lui diretto, per studiare i gorghi tra Scilla e Cariddi. Ma da ingegnere, accetta anche la sfida del Ponte sullo Stretto.

La sindaca Giusy Caminiti, invece, è alle prese con questioni insormontabili: la città somma problemi atavici a quelli della realizzazione del Ponte. Dopo 50 anni di stop & go, sull’opera mantiene una posizione laica e vigile. Intanto, vara il nuovo Piano strutturale comunale. L’assessore all’Urbanistica Albino Rizzuto mostra le ferite del territorio e indica i rimedi necessari. La città sogna il turismo nautico. E si sta attrezzando.

Scilla e Cariddi, Colapesce, le sirene e la Fata Morgana: il paesaggio dello Stretto coniuga mito e natura. Arcaica, selvaggia, incantata. Una dimensione che è la parte più intima di quei territori, e che sarà inevitabilmente violata dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto.
È l'inizio del mio viaggio coast to coast nei luoghi del Ponte sullo Stretto. Partenza da Cannitello, sul versante Calabrese.

La scrittrice messinese Nadia Terranova ci racconta che, tra Calabria e Sicilia, il ponte c’è già: c'è il mare, con tutti i suoi flutti. Il controcanto è di Mimmo Gangemi: lo scrittore calabrese è a favore dell'opera, che "sommerebbe la bellezza ingegnata dall’uomo a quella forgiata dal Padreterno".

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il soprintendente alle Opere pubbliche di Calabria e Sicilia Francesco Sorrentino sottolineano l’urgenza e la necessità dell’opera. La premier Giorgia Meloni in Calabria firma con il governatore Roberto Occhiuto l'accordo per il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027: dice che più di un miliardo è destinato alle "infrastrutture di cittadinanza", compreso il Ponte sullo Stretto.

Infine Zio Alain! Esperto di analisi critica del fumetto, rispolvera un vecchio numero di Topolino, per ricordarci che anche zio Paperone voleva costruire un ponte traCalabria e Sicilia. Un ponte sullo Stretto fatto tutto di corallo.

Un viaggio coast to coast nei luoghi del Ponte sullo Stretto. Un tour da Villa San Giovanni a Messina, da Cannitello a Torre Faro, per ascoltare in 6 episodi la voce dei territori e delle comunità su cui impatterà l'opera. Le ragioni del no, del sì e quelle del nì!