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Modelli linguistici: progressi globali e nuove applicazioni nell’AI generativa


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L’evoluzione dei grandi modelli linguistici (LLM) coinvolge tanto i colossi tecnologici occidentali quanto i gruppi cinesi, accomunati dall’obiettivo di combinare potenza, funzionalità multimodali e contenimento dei costi computazionali. In Occidente, piattaforme come GPT-4, PaLM 2 e Claude puntano su prestazioni multilingua e integrazione con servizi cloud e plugin esterni. In Cina, Baidu, Tencent e altri operatori sfruttano architetture Mixture-of-Experts (MoE) o metodologie di ottimizzazione (quantizzazione, distillazione) per aggirare i limiti imposti dalle restrizioni statunitensi sulle GPU di fascia alta.


Capacità multimodali e specializzazioni
La nuova tendenza è integrare testo, immagini, audio e addirittura input vocali per migliorare la versatilità. GPT-4 introduce input testuali e visivi, mentre Ernie 4.5 e SenseNova 5.5 includono componenti vocali. Ciò apre scenari interessanti nel marketing, nella gestione di podcast e nella creazione di contenuti multicanale. Anche il tema dei contesti estesi (fino a 100.000 token) risulta cruciale: modelli come Claude di Anthropic o le versioni estese di GPT-4 garantiscono una gestione coerente di documenti lunghi e contratti complessi.


Applicazioni in azienda
Le imprese occidentali e cinesi sperimentano l’uso dell’AI generativa per automatizzare attività di scrittura, marketing e analisi di mercato. L’adozione richiede però governance solida: comitati interni e consulenze esterne delineano policy sull’uso dei dati, prevenendo bias e problemi di sicurezza. In campo commerciale, i modelli generativi velocizzano la creazione di offerte, e-mail e lead generation, rendendo più rapida la fase di trattativa. Per massimizzare i benefici, servono formazione e cultura condivisa, in modo che il personale sappia sfruttare le funzionalità dell’AI senza incorrere in “allucinazioni” o errori critici.


Equilibri geopolitici e innovazione
Le tensioni tra Stati Uniti e Cina influiscono sull’approvvigionamento di componenti hardware, spingendo i gruppi cinesi a puntare su chip domestici o data center collocati in Paesi meno soggetti a restrizioni. Nel contempo, i fornitori occidentali, da Google a Microsoft, rafforzano i propri servizi cloud, mentre l’Europa continua a muoversi con modelli open-source distribuiti. Le differenze regolamentari toccano la censura dei contenuti sensibili in Cina e la protezione di privacy e diritti civili in Occidente.


Prospettive future
Lo sviluppo di modelli linguistici di nuova generazione è in corso su entrambi i fronti. Google prepara Gemini, OpenAI ipotizza GPT-5 e in Cina Baidu sta già delineando ERNIE 5.0. L’obiettivo comune è la creazione di “AI agentiva”, capace di compiere operazioni autonome: prenotazioni, transazioni e persino interazioni con software aziendali (CRM, sistemi di pagamento, ecc.). Ciò pone i dirigenti di fronte a decisioni strategiche sulla scelta dei fornitori, sull’integrazione delle soluzioni AI e sulla formazione del personale.


Il ruolo di Rhythm Blues AI
Per le aziende interessate a sfruttare in modo efficace i modelli generativi, Rhythm Blues AI rappresenta un partner affidabile: propone consulenze specializzate che coprono la definizione di policy, la selezione del modello più adatto (open-source, cinese, occidentale) e la gestione dei rischi legati alla privacy o alle allucinazioni. Lo scopo è avviare progetti pilota con un approccio strutturato, affiancando team interni e dirigenti nello sviluppo di strategie sostenibili. Ciò include valutazioni di costo, analisi delle competenze necessarie e piani di formazione su misura, sia per figure executive sia per operatori sul campo.

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Rhythm Blues AIBy Andrea Viliotti, digital innovation consultant (augmented edition)