Piero Ramella arriva alla danza e al teatro attraverso un percorso eterogeneo: dopo gli studi in filosofia e le prime esperienze come artista visivo, inizia a collaborare con realtà di teatro sperimentale e frequenta un postmaster in ricerca artistica a Bruxelles. Si avvicina poi in maniera più diretta alla coreografia, frequentando un corso di ricerca coreografica al Forum Dense di Lisbona. Qui conosce gli artisti con cui nel 2022 fonda il collettivo Um cavalo disse mamãe, una realtà indipendente e multidisciplinare che unisce danza, teatro e letteratura. A giugno 2025 con loro ha preso parte a Cantar, spettacolo co-prodotto dal Festival internazionale Alkantara e sviluppato in residenza a Lisbona. Il lavoro prende ispirazione dall’album Cantar di Gal Costa, un disco composto durante una dittatura e firmato da un’icona della musica brasiliana. Cantar gioca sul contrasto tra la l’allegria della musica e un forte messaggio politico nascosto, la stessa ambivalenza che Piero e il suo collettivo hanno riproposto nello spettacolo omonimo. Un viaggio corale che riflette, in forma poetica e simbolica, le tensioni del presente e le sue catastrofi.