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Or
L’occidente è sotto attacco? Esistono davvero dei segnali di una strategia mirata a togliere alle democrazie occidentali la leadership del mondo? Mosca Pechino e e Teheran negli ultimi anni ci hanno fornito spunti inquietanti che potrebbero aiutarci a rispondere a queste domande.
Oggi le democrazie occidentali si trovano di fronte a una situazione complessa che potrebbe richiamare quella già vissuta dal vecchio continente nei gli anni trenta con la Germania nazista e il suo alleato italiano che, pezzo dopo pezzo, attuavano una vera e propria politica di espansione territoriale.
Al tempo i primi ministri di Inghilterra e Francia - rispettivamente Neville Chamberlain e Édouard Daladier - cercarono di raffreddare gli animi concedendo con la Conferenza di Monaco l’annessione da parte di Hitler dei Sudeti e cioè di tutti quei territori dello Stato cecoslovacco abitati in prevalenza da tedeschi.
Fortemente criticati per l’inutilità di quella politica di concessioni (la guerra sarebbe scoppiata lo stesso pochi mesi dopo) con il passare degli anni si è poi capito il perché delle loro scelte. Si trattava di una strategia utile a guadagnare tempo, rinforzare i propri eserciti e implementando la produzione di armamenti.
Oggi, come allora, le democrazie sono chiamate nuovamente a decidere. Bisogna cercare a tutti costi la pace, anche cedendo qualcosa agli avversari oppure continuare delle guerre ad alto rischio nucleare? Ne parleremo insieme in questa nuova puntata.
Una produzione di Zero Contenuti
L’occidente è sotto attacco? Esistono davvero dei segnali di una strategia mirata a togliere alle democrazie occidentali la leadership del mondo? Mosca Pechino e e Teheran negli ultimi anni ci hanno fornito spunti inquietanti che potrebbero aiutarci a rispondere a queste domande.
Oggi le democrazie occidentali si trovano di fronte a una situazione complessa che potrebbe richiamare quella già vissuta dal vecchio continente nei gli anni trenta con la Germania nazista e il suo alleato italiano che, pezzo dopo pezzo, attuavano una vera e propria politica di espansione territoriale.
Al tempo i primi ministri di Inghilterra e Francia - rispettivamente Neville Chamberlain e Édouard Daladier - cercarono di raffreddare gli animi concedendo con la Conferenza di Monaco l’annessione da parte di Hitler dei Sudeti e cioè di tutti quei territori dello Stato cecoslovacco abitati in prevalenza da tedeschi.
Fortemente criticati per l’inutilità di quella politica di concessioni (la guerra sarebbe scoppiata lo stesso pochi mesi dopo) con il passare degli anni si è poi capito il perché delle loro scelte. Si trattava di una strategia utile a guadagnare tempo, rinforzare i propri eserciti e implementando la produzione di armamenti.
Oggi, come allora, le democrazie sono chiamate nuovamente a decidere. Bisogna cercare a tutti costi la pace, anche cedendo qualcosa agli avversari oppure continuare delle guerre ad alto rischio nucleare? Ne parleremo insieme in questa nuova puntata.
Una produzione di Zero Contenuti