Come naufraghi alla deriva durante la lunga tratta tra Ponza e l'Argentario abbiamo consegnato al mare le nostre parole, infilate in una bottiglia di vetro.. Nella speranza che qualcuno trovi questi messaggi non per salvarci, ma per dimostrarci che non è tutto un'illusione. E le cose più incredibili accadono davvero   ANCHE A NETTUNO PIACE GIALLO  Cara bottiglia  ti consegno questo messaggio  questo pensiero Lo lascio galleggiare dentro di te, sperando che approdi su qualche spiaggia. Spinta dal mare e dalle onde. Mare, ti chiedo scusa per questo pezzo di vetro se solo fossero tutti i sogni le cose che ti buttiamo dentro.  Bottiglia, Mare dove porterete la luce che ho visto, il vento che ho sentito, il movimento di questo corpo. Dove porterete questo mio senso di libertà  Libertà. ora che sei qui, scritta, e come me galleggi e ondeggi e vai e su uno scoglio ti spacchi  E tu, bambino che giochi, pescatore che peschi, ragazza che piangi, prendila da questa bottiglia  e spargila, vivila, se potrai un pezzo riportamela.  #yellowtheworld va per mare a bordo di Adriatica 24-31 Agosto 2019 11 anime in viaggio da Napoli all'isola d'Elba.  Se trovi questa bottiglia e leggi questo messaggio forse è perché il senso romantico di questo sogno era destinato ad arrivare a te.

Non potevamo sperare in un capitano migliore per un viaggio così pionieristico in cui ci siamo approcciati al mare  Glielo abbiamo detto, perché è così. Sensibile e professionale, era il nostro capitano ma allo stesso tempo UNO DI NOI. Proprio come racconta in questa intervista. Dalla quale non traspare la sua ossessione per il caffè. Grazie Bruno. Capitano di Adriatica per Velisti per caso

Il cammino è poesia. Questa è ispirata e dedicata ai Cipressi   Come mani giunte,  come candele senza vento Frecce dell'universo Soldati senza esercito  Rigore umano nell'apparente irregolarità della natura. Scandite il tempo della velocità Il battito della lentezza del.viandante in cammino Verde nel blu Pareti che non oscurano Rami che non accolgono Radici che.non invadono Che senso hanno le vostre eterne preghiere? Cosa vi chiedono la strada, i sassi le tombe Racconti di morte senza tristezza Di pace e silenzio Vorrei vedervi svettare nella notte Nella luce diafana di un'alba  Vi vedo sulle colline Cattedrali senza riti Divinamente siete La bellezza di una strada Per il tempo di questi passi La nostra strada Tra queste montagne e questa valle Un fiume che chissà dove va Un paese che ha l'eco di una danza Se potete, chiedete al viandante di ascoltarvi E sotto la vostra sottile ombra,  riposare.

Sono questa quiete sono questo vento Sono questo sole Questa luce, questo buio Questo suono nuovo Sono ogni foglia che tu mi hai messo tra le mani Sono la vita che mi cammina dentro Non sono niente, per un istante Sono, ora, un po' te e te, e te, e te, ...

Che cammino oggi. Da Monzuno a Madonna dei Fornelli per quella che di fatto è la tappa più breve della Via degli Dei. Siamo riusciti a riempire quei pochi chilometri con la bellezza degli occhi di Venere dipinti su un muro, con una salita al mattino tra il verde e il blu con il silenzio del bosco e quello del castagneto. Già, quel luogo magico dove ogni volta ritroviamo un amico. Perduto o che ancora cresce Il vento è leggero, forse un po' gelido. Ma non sarebbe nessun suono se non incontrasse le foglie o le pale dei mulini. Il giorno poteva finire presto ma avevamo nei piedi tanta voglia di ballare. Non sappiamo se del giorno rimangano le canzoni a squarciagola o le poesie appena udibili  Se dei canti non abbiamo l'onore di averne inventato le parole, di quei pensieri letti tra i monti, siamo gli scrittori e gli attori. Eccone uno>

Il cammino è poesia. Ecco un inno al cammino, un mantra onomatopeico che dà a ogni passo un senso profondo. E di fatto è così, ma queste parole ci aiutano a ricordarcelo, sul sentiero e nella vita.