Il podcast di don Andres Bergamini

Omelia di martedì della XXI settimana del TO C alla Lercaro


Listen Later

Mi soffermo sulla prima lettura perché Paolo ci apre il cuore e ci fa capire il suo atteggiamento verso i Tessalonicesi. Lo fa per insegnarci che anche noi non solo possiamo, ma dobbiamo essere annunciatori del Vangelo, ciascuno nella propria situazione. Qui, in questa casa che ci accoglie, la casa di riposo intitolata al Cardinal Lercaro, Paolo ci ricorda che l’annuncio nasce anche dalle difficoltà.

Lui stesso racconta di essere stato a Filippi, dove ha subito tanti oltraggi, accuse, fino a dover fuggire. Nonostante queste lotte, è arrivato a Tessalonica per annunciare il Vangelo. Quei problemi non sono stati un ostacolo, ma uno stimolo. Allora mi chiedo: anche noi, che forse avremmo tanti motivi per fermarci, non dovremmo piuttosto considerare queste situazioni come un invito ad annunciare il Vangelo?

L’annuncio senza secondi fini

Un’altra cosa importante che Paolo dice è che non lo ha fatto per interesse. Non è venuto per approfittare dell’accoglienza, per guadagnarci o per ricevere adulazioni. Non lo ha fatto nemmeno per sentirsi glorificato. Il suo unico sguardo è rivolto a Dio, non agli uomini.

Questo è bellissimo: Paolo agisce con totale generosità, senza calcolare il tornaconto. Anche noi dobbiamo ricordarlo: siamo sempre sotto lo sguardo di Dio, e non dobbiamo cercare approvazione o vantaggi personali.

Amorevolezza e cura: lo stile dell’annuncio

La terza cosa che Paolo sottolinea è stupenda: dice “siamo stati amorevoli in mezzo a voi”. In un’altra traduzione potrebbe essere “siamo diventati come bambini in mezzo a voi”, cioè pieni di tenerezza, bisognosi di affetto e protezione. Paolo aggiunge un’immagine ancora più forte: “come una madre che ha cura dei propri figli”.

Immagino Paolo, il grande predicatore del Mediterraneo, che va tra la gente con questa delicatezza: si sente come un bambino che chiede accoglienza e come una madre che si prende cura dei suoi figli. Non solo ha voluto dare il Vangelo, ma la sua stessa vita. Dice: “Affezionati a voi, avremmo voluto donarvi tutto”. Che affetto incredibile!

Questo ci riguarda tutti. Anche se viviamo momenti di solitudine, caratteri diversi, problemi, possiamo essere come Paolo: annunciatori del Vangelo con amorevolezza. Questo significa ascoltare chi ci sta vicino, dare una carezza, incoraggiare. Paolo, pur essendo un grande studioso, ci insegna che il Vangelo si gioca qui: nell’amore concreto.

Vivere da fratelli: la vera forza del Vangelo

Questo stile non vale solo nell’annuncio, ma in ogni ambito: nel lavoro, nel servizio, in famiglia, tra ospiti. Il Vangelo si diffonde così: senza secondi fini, vivendo come fratelli, semplicemente stando bene insieme. È una vita che possiamo non solo condividere, ma anche goderci.

Questo è ciò che ha vissuto anche la grande santa palestinese di cui parlavamo all’inizio. Chiediamo al Signore la forza di volerci bene, come una madre ama un figlio e come fratelli si vogliono bene.
...more
View all episodesView all episodes
Download on the App Store

Il podcast di don Andres BergaminiBy Andres Bergamini