Questa sera mi lascio aiutare ancora da Timoteo. Lo vedo incoraggiato da Paolo, ma allo stesso tempo piccolo e non all’altezza del compito che gli è stato affidato. In lui mi riconosco: anche io spesso non mi sento abbastanza preparato davanti alle responsabilità di carità, di cura, di attenzione e di annuncio che il Signore mi ha affidato nella mia famiglia, con i miei amici, nei luoghi in cui vivo e lavoro. Paolo dà a Timoteo delle indicazioni che sento rivolte anche a me: essere di esempio nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede e nella purezza.
Essere esempio con la vita
Queste dimensioni – parola, comportamento, carità, fede e purezza – abbracciano tutta la giornata e tutta la vita. Essere di esempio non significa fare grandi discorsi, ma mostrare con la mia vita concreta il cammino nel Signore. Non vuol dire mettersi sopra agli altri, per farsi notare, ma vivere queste cose in profondità, con cura e dedizione.
La dedizione alla Parola
Paolo invita Timoteo a dedicarsi alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Anche io sono chiamato a coltivare l’ascolto della Parola di Dio, a prenderne cura, a dedicarle tempo. Ci sono momenti di attesa nella mia giornata che posso trasformare in silenzio, preghiera e ascolto. Non è qualcosa riservato solo ai preti: è un dono per tutti noi.
Custodire il dono ricevuto
Un’altra esortazione importante è non trascurare il dono che è in me. C’è un carisma, un talento che Dio mi ha regalato e che non devo sciupare o abbandonare. Può essere l’abilità nel proprio lavoro, la capacità di ascoltare, di prendersi cura di chi è malato, o di accompagnare i figli in momenti difficili. Ognuno ha un dono particolare: sono chiamato a riconoscerlo, a coltivarlo e a metterlo a frutto.
Il cammino del progresso
Paolo invita a dedicarsi interamente a queste cose perché tutti possano vedere il progresso. Mi colpisce questa parola: progresso, cammino. Non si tratta di crescere per gloria personale, ma di avanzare come discepolo, con disciplina, ascolto della Parola e custodia del dono. È un progresso che si manifesta visibilmente e che diventa segno per gli altri.
L’esempio della donna che si inginocchia
Tutto questo mi porta a pensare alla donna che si inginocchia davanti al Signore, piange e Lo ama. Lei vive un vero progresso spirituale: cresce nella consapevolezza dell’amore per Lui e anche della propria piccolezza e del proprio peccato. Diverso è l’atteggiamento del fariseo, freddo e distaccato nell’accoglienza.
L’amore che accoglie e purifica
Il cammino della donna è per me un modello: progredire nella consapevolezza che il Signore mi accoglie così come sono. Lui non aspetta che io diventi puro o perfetto: accetta il contatto con me, lava i miei peccati con l’amore che ci unisce. È questo amore reciproco – prima di tutto il Suo per me – che purifica e mi permette di vivere nel Vangelo.
Camminare con Timoteo
Alla fine ringrazio il Signore per la Sua accoglienza e per i doni che mi ha dato. E guardo a Timoteo come a un fratello di cammino: come lui, anch’io voglio imparare a vivere nell’esempio, nella custodia del dono, nell’ascolto della Parola e nell’amore che mi purifica.