Il podcast di don Andres Bergamini

Omelia Tiziano Alpi mercoledì XX sett TO C BVI 8.30


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Le letture di oggi ci aiutano a vivere con attenzione anche un momento così difficile come questa messa in cui salutiamo Tiziano, a cui volevamo tanto bene. Purtroppo, ultimamente capita spesso di celebrare funerali di ragazzi, e ogni volta torniamo sugli stessi sentimenti: il grande amore e il privilegio di averli conosciuti.

Il re nella Scrittura e il “re” nella nostra liturgia

Le letture parlano del re, una figura problematica ai tempi del popolo di Israele: chi deve fare il re? Serve il re? Non serve il re? Il re è il Signore? Una questione difficile. Ma oggi, per noi, è chiaro che in questa liturgia il re è Tiziano. Perché il Signore considera ciascuno di noi talmente importante da trattarci come re, soprattutto coloro che gli sono più cari.

Il salmo e il dono della vita eterna

Il salmo dice: “Signore, vieni incontro al tuo re con larghe benedizioni, gli poni sul capo una corona di oro fino. Il re ti ha chiesto vita, a lui l’hai concessa lunghi giorni in eterno senza fine”. Questa è la vita eterna che il Signore oggi dona a Tiziano. Una vita che qui era già piena di benedizioni, ma che ora diventa ingresso nella gioia definitiva.

La prima lettura: la parabola degli alberi e il significato per Tiziano

La prima lettura ci regala un’immagine simpatica: per parlare del re che doveva essere scelto, usa gli alberi della foresta. Allora chiedono all’ulivo: “Vuoi fare il re?” Ma lui risponde che dovrebbe rinunciare al suo olio prezioso, e non accetta. Lo stesso il fico, che non vuole rinunciare alla sua dolcezza e al suo frutto squisito. Poi la vite, che non vuole perdere il suo mosto che allieta uomini e dèi.

Alla fine, chi accetta di fare il re? Il rovo, quello delle spine, che dice: “Venite alla mia ombra, altrimenti mando un fuoco che vi brucia”. Questa immagine ci parla anche di Tiziano: lui aveva le sue esigenze, una certa severità, ma non voleva mai rinunciare alla sua dolcezza, agli appuntamenti, alle persone care. Non gli interessava fare il re sugli altri. Questo è un bellissimo esempio per noi.

La parabola della vigna e il vero privilegio

Anche il Vangelo ci offre un’immagine potente: la parabola della vigna. Il padrone non sembra interessato tanto al denaro, ma a far sì che nella sua vigna entrino tante persone. Esce dalla mattina alla sera per invitare operai. Il vero privilegio non è la paga alla fine, ma il fatto di stare nella vigna, di partecipare alla vita del Signore. Che uno sia entrato all’alba o all’ultimo momento, ciò che conta è esserci.

E questa è la bellezza del regno di Dio: la familiarità, lo stare insieme non da re, ma da fratelli, ognuno con le proprie caratteristiche, volendo bene ed essendo voluto bene.

Il privilegio della comunità e l’eredità di Tiziano

Questa familiarità è il segreto delle nostre comunità, delle tante realtà belle che abbiamo in città, che permettono a persone come Tiziano di vivere bene, aiutandosi e condividendo. È un grande privilegio avere tante “vigne” in cui stare insieme.

Oggi ringraziamo il Signore perché Tiziano entra nella vigna definitiva, quella in cui non ci sono più fatiche, ma solo gioia: la gioia di stare con il Signore e con tutti quelli che hanno già raggiunto la pace in cielo.
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Il podcast di don Andres BergaminiBy Andres Bergamini