Siamo ancora in Germania. Ci troviamo in un Paese nel quale, oltre alle normali associazioni, proliferano anche società segrete a carattere esoterico. Stiamo parlando, ad esempio, della Thule-Gesellschaft (o Società di Thule). Eppure, in terra tedesca, non saranno solo questo genere di società a creare clamori e scompiglio: altri due avvenimenti getteranno una lunga ombra sull'evoluzione della politica del nascente Nazismo verso gli omosessuali. Mi sto riferendo alla Notte dei lunghi coltelli e all'omicidio del diplomatico Ernst von Rath a Parigi per mano di un giovane ragazzo ebreo.

Siamo nella Berlino di Weimar dove la vita omosessuale prolifera in un modo che non ha eguali nel resto del continente europeo. In questa metropoli cosmopolita assistiamo alla prima presa di coscienza dei movimenti di liberazione omosessuale attraverso personalità letterarie, giuridiche e scientifiche. Proprio in questa Germania di avanguardia si svilupperà, però, la crescente omofobia del nascente nazismo. Eppure, come vedremo, saranno molte figure del neonato movimento omosessuale a sbaragliare la strada alle idee e alle congetture della rivoluzione conservatrice che investirà il Paese prima dell'ascesa di Hitler al potere. Come mai? Scopriamolo in questa puntata.

Che rapporto c'era tra gli omosessuali e il nazionalsocialismo? In questa puntata eviteremo di parlare del dibattito, ormai esasperato, sulla presunta omosessualità di Hitler; invece, ci focalizzeremo sul ruolo che movimenti giovanili, come quello degli uccelli migratori, ha avuto nello sviluppo ideologico del nazismo con tutte le sue contraddizione. L'omoerotismo latente nel nazismo, eredità dei movimenti giovanili neoromantici di fine 19° secolo, fu pensato come collante ideologico per una classe nuova e guerriera per rinvigorire la Germania da autori come Bluher e da politici come Rohm. Come spiegare allora le politiche di spregiudicato odio omofobico che hanno portato alla delineazione dell'omocausto?

Cosa lega un esteta omosessuale di origini prussiane con i totalitarismi più aggressivi del Novecento? La riscoperta dei classici greci e romani non solo ha riportato alla luce vecchi canoni di bellezza, ma anche informato l'identità borghese con un nuovo codice di condotta che fa dello stereotipo maschile un punto di forza per il mantenimento di un ordine sociale stabile. In questo episodio di Omonazionalisti indagheremo i sensuali corpi maschili delle nazioni europee: la loro origine, i loro paradigmi e il loro impatto sulle coscienze del Novecento, scoprendo come l'omoerotismo abbia pervaso l'arte e la propaganda dei nazionalismi in Europa.

Cosa rende la Destra italiana diversa da quella presente negli altri Paesi dell'Europa occidentale? Nel primo episodio di Omonazionalisti andremo ad indagare i temi del familismo, del maschilismo e le loro ricadute sull'approccio politico della Destra verso le minoranze LGBT. In questa puntata di esordio, accompagneremo questa spiegazione teorica da alcuni fatti di cronaca vecchi e nuovi per sottolineare al meglio il senso di disagio provato da alcuni ambienti politici verso gay e lesbiche.

Attraverso un analisi storica dettagliata, entreremo negli anfratti più oscuri e sconosciuti dei movimenti e dei fenomeni politici di estrema destra del Novecento svelando come - nonostante la radicata e spregiudicata omofobia - esse siano state (e molte continuano ancora oggi) ad essere dei veri e propri "covi di zie". Da questa prospettiva, Omonazionalisti si prefigura di fare luce sulla contraddittoria - seppur "costituzionale" - omofobia della destra italiana che tanto distingue il nostro Paese dalle altre esperienze dell'Europa occidentale.