In questo episodio mi sono avvalsa dell’aiuto di Giovanni De Rossi, studente di ingegneria del cinema, per parlare di un film che più brutto non si può: Nonno Scatenato di Dan Mazer. Il film (che vanta un cast d’eccezione: Robert De Niro e Zac Efron interpretano i protagonisti) ci ha messi a dura prova, e ne abbiamo discusso a lungo e con un approccio da critici cinematografici professionisti. Tra i tanti voli pindarici di questa puntata, Giovanni mi ha svelato l’esistenza del De Niro Cinematic Universe (DNCU). Se volete saperne di più, il link è in bio!

Studiamo Dante, Shakespeare, Miguel de Cervantes, Oscar Wilde. E se sfogliamo i nostri libri di letteratura del liceo troviamo solo quasi sflize di grandi classici uomini. Sembra che le donne non sappiano scrivere. Tanto che J. K. Rowling firmò alcuni romanzi col nome di Robert Galbraith come le sorelle Brontë che per molto tempo si pensava fossero tre distinti uomini. Ma perché la società ha messo da parte le scrittrici? Ne parliamo con Musecolmuso, un podcast che racconta di “personagge non stereotipate nel mito, nei romanzi e sullo schermo”.

Not All Men è l'evoluzione negativa della classica risposta che davamo ai nostri genitori da piccoli quando succedeva qualcosa: "non sono stato io". La stessa risposta viene data da tanti uomini non appena sentono parlare di violenza di genere: “non sono tutti così, sono solo alcuni ad essere cattivi, io sono buono e amo le donne”. La stessa situazione si ritrova quando si parla di razzismo, abilismo e omolesbobitransfobia. Si cerca sempre un alibi e non si prova mai a sporcarsi le mani per trovare soluzione.

In questo episodio Costanza Chirdo e Matteo Consiglio ci raccontano la loro esperienza universitaria all’estero. Parliamo di come fare la spesa, aprire un conto in banca in inglese e, inevitabilmente, anche del covid. Ma soprattutto ci chiediamo: andarsene dall’Italia è davvero una fuga?

Qual è il Quarto Potere dei film brutti? E perché proprio The Room (2003)? Ne parla Aminata, raccontando come una pellicola orrenda sia diventata un film di culto.

Andrea Borello, influencer politico su Instagram e TikTok, si è accollato il compito di fare informazione sui social: l'abbiamo chiamato per capire cosa vuol dire parlare di attualità su TikTok e Instagram e per chiedergli se la nostra generazione è davvero meno impegnata politicamente delle precedenti.

La brava attivista non è l’attivista interessata al miglioramento della società. La brava attivista è colei che ci fa sentire sempre in colpa, sempre sbagliati. La brava attivista ci racconta quanto è perfetta e performa questa sua purezza, urlandola a migliaia di persone che tutto sono tranne che perfette. La brava attivista è sempre sul pezzo nel criticare la vita degli altri. La brava attivista non sbaglia mai e ti fa sentire sempre in colpa.
Questa è la la prima narrazione tossica ad essere stata smontata. E ne seguiranno tante altre, in quanto queste sono dannose e non portano al cambiamento. Serve infatti una rivoluzione di gentilezza perché una società che evolve lo fa insieme e lo fa solo lasciando da parte le narrazioni tossiche.

In questo episodio abbiamo con noi Halima Hanafi: afroeuropea, studentessa di architettura, mosaicista e musulmana. Con lei abbiamo chiacchierato di identità scelte e subite, di come ridere dei pregiudizi altrui e del riappropriarsi della propria narrazione.

“Se tu lo vuoi tu lo sarai, una di noi” diceva la sigla di Winx Club, mentendo. Fate: the Winx Saga, la serie TV adattata dal cartone e distribuita da Netflix, ci ha riprovato (e ha fallito). Parliamo di questo a Paccottiglia, la nuova rubrica mensile sulle cose brutte tenuta da Aminata.

PS: nella serie TV, Bloom è una 2004. Fa male, lo so.

Nel suo libro Invisibili, Caroline Criado Perez ha confermato un dubbio che già avevamo: in un mondo in cui il maschile è universale, le donne non contano nulla. In termini più istituzionali si parla di gender data gap, ovvero la sistematica esclusione delle donne nelle raccolte di dati. Ne abbiamo parlato insieme a @scorretta.podcast.