Indizi di futuro

Oporto, il SURE e Mario Draghi


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Benvenuti a indizi di futuro. Oggi è Domenica 9 maggio 2021.
Io sono Roberto e in questo episodio vi parlerò della prima fase del coordinamento del mercato europeo del lavoro, del Sure, e di quanto ancora detto da Draghi ai microfoni della conferenza stampa dopo il social summit Europeo di Oporto.
Il podcast è come il domino e ognuno di noi è come una tessera di quel domino, se non condividiamo il link con i nostri amici, il gioco finisce.
Oggi è la giornata mondiale del Ricordo e Riconciliazione per coloro che hanno perso la seconda guerra mondiale, lo era anche ieri perché ci sono ricordo e riconciliazione, e anche la giornata mondiale degli uccelli migratori.
Se avete un amico che si chiama Isaia oppure Pacomio, non ho mai conosciuto un Pacomio, fatele gli auguri, è il suo onomastico.
L’8 maggio del 1888 è nato Francesco Baracca, un famoso pilota e asso dell’aviazione italiana.
Da Oporto arriva il via alla prima fase del coordinamento del mercato del lavoro, un progetto che viene da lontano, iniziato da Junker, il presidente della comunità europea in carica in quegli anni.
Naturalmente non si può pensare di armonizzare il mercato del lavoro senza pensare a un sussidio alla disoccupazione quale il programma SURE ( Support ti mitigate Unemployment Risks in an Emergency) pare essere un primo passo, anche se limitato sa particolari situazioni, ovvero a situazioni di emergenza.
La pandemia ha messo a rischio di chiusura il 50% delle aziende, e diversi milioni di famiglie hanno visto il loro reddito dimezzarsi.
L’Italia è stato uno dei paesi che maggiormente hanno beneficiato di questo programma.
Ma torniamo alla riunione di Oporto che sarà ricordata come il momento in cui è stata posata la prima pietra dell’edificio che chiameremo mercato comune del lavoro, per far si che le diseguaglianze vengano superate in favore di uguali e maggiori diritti per tutti.
Non è mancato da parte del nostro presidente del consiglio un commento sulla querelle fra case farmaceutiche e liberalizzazione del brevetto sui vaccini, perché sono in milioni a morire per la mancanza del vaccino e ancora ne moriranno, ma innanzitutto egli sottolinea che l’industria farmaceutica è stata ampiamente sovvenzionata per lo studio di questo vaccino e che ancora abbiamo dei gravi ostacoli dovuti al fatto che ad esempio le esportazioni in molti paesi sono limitate.
Sulle riaperture, avverte sull’intenzione di essere graduali e di monitorare gli effetti delle stesse per prendere ulteriori decisioni al riguardo. Insomma la strada è ancora lunga.
Bene anche oggi qualche importante dettaglio sul nostro futuro pare essere venuto fuori, in particolare il fatto che il mondo del lavoro sarà sempre più europeo, ovvero regolato da norme europee.
A domani
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Indizi di futuroBy Roberto