Ciao e benvenuti a un nuovo episodio di Tuttogreen Salute e Benessere.
Oggi rispondiamo a una domanda che tanti si fanno: bere più acqua aiuta davvero ad abbassare la pressione? La risposta è: dipende.
Bere acqua fa bene, sempre. Mantiene idratato il corpo, sostiene cuore e cervello, e contribuisce all’equilibrio della pressione.
In alcune situazioni – come dopo un’attività fisica intensa, in caso di disidratazione o negli anziani – un bicchiere d’acqua può davvero stabilizzare i valori. Ma attenzione: se si soffre di ipertensione cronica, l’acqua da sola non basta. In questi casi servono le indicazioni del medico, una dieta equilibrata e, se necessario, i farmaci. Quindi sì, l’acqua è fondamentale, ma non è una cura miracolosa.
La vera ricetta per tenere la pressione sotto controllo è uno stile di vita sano: bere la giusta quantità d’acqua – circa 1,5-2 litri al giorno –, limitare il sale, muoversi regolarmente e mangiare tanta frutta e verdura. Ricordiamoci: la salute parte anche da gesti semplici, come un bicchiere d’acqua, ma si costruisce giorno per giorno con le giuste scelte. Io sono Rossella e questo era un nuovo episodio di Tuttogreen Salute e Benessere.
Se vi è piaciuto, seguiteci e condividete per restare aggiornati su tutti i nostri consigli green per vivere meglio. Alla prossima! 🌱

Lo sapevi che a Milano arrivano 9 nuovi Bici Park? A partire dal 22 settembre, la città potenzia la rete delle velostazioni in corrispondenza delle fermate metro come Bignami, Centrale, Romolo e altre. Ogni Bici Park offre 150 posti bici su due livelli, con videosorveglianza, prese per e-bike e persino un Bike Lab per le riparazioni. Le prime due ore di sosta sono gratuite, e gli orari coprono tutta la giornata: dalle 5:30 del mattino all’una e mezza di notte. È un passo importante verso una mobilità più sostenibile, comoda e sicura. Ora la bici non è solo un’alternativa ecologica: è anche una scelta facile da gestire ogni giorno!

Podcast – Igiene in bagno: prima e dopo Lo sapevi che lavarsi le mani non serve solo dopo essere andati in bagno?
In realtà, farlo anche prima è un gesto semplice ma molto utile. Pensaci: durante la giornata tocchiamo di tutto… telefono, soldi, maniglie. Se poi portiamo quei germi direttamente sui genitali, rischiamo irritazioni e infezioni.
Un rapido lavaggio prima di fare pipì protegge noi stessi. E naturalmente, lavarsi le mani dopo resta fondamentale: serve a eliminare batteri e tracce di urina, proteggendo noi e gli altri. Il consiglio migliore? Farlo entrambe le volte.
Bastano 20 secondi con acqua e sapone, senza sprechi e magari con un prodotto ecologico. 👉 Un piccolo gesto che fa la differenza per la salute e per l’ambiente.

Ciao e benvenuti su Tuttogreen! Oggi parliamo di un cambiamento importante nel mondo della manicure: dal 1° settembre 2025, in tutta l’Unione Europea, saranno vietate due sostanze tossiche usate nei gel e negli smalti semipermanenti: TPO e DMTA. Si tratta di composti chimici classificati come tossici per la riproduzione. Non solo non si potranno più vendere, ma sarà illegale anche usarli nei centri estetici, anche se si tratta di prodotti già acquistati. Una scelta che protegge la nostra salute… ma anche l’ambiente! Ma quindi, quali alternative abbiamo?
💅 Prima di tutto, la manicure naturale: niente smalti, solo cura quotidiana con oli vegetali come mandorla o jojoba.
🌿 C’è poi la manicure giapponese, una tecnica che usa ingredienti naturali come cera d’api e ginseng per lucidare le unghie senza smalto.
✨ E per chi vuole un tocco di brillantezza, esiste la glossy routine fai-da-te: lima delicata, peeling agli AHA vegetali, buffer e olio nutriente. Sono tutte soluzioni green, sicure, sostenibili… e bellissime! Vuoi scoprire di più? Leggi l’articolo completo su tuttogreen.it.
Alla prossima!

Benvenuti sul podcast di Tuttogreen, dove raccontiamo storie di natura, animali e ambiente. Hai mai osservato da vicino il becco di un uccello? Non è solo un dettaglio curioso… ma un vero e proprio strumento di sopravvivenza, forgiato da milioni di anni di evoluzione. Ogni becco ha una forma diversa, perché risponde a una funzione precisa. Il falco, ad esempio, ha un becco ricurvo e affilato per squarciare la carne delle sue prede.
L’anatra, invece, ha un becco piatto e dotato di lamelle per filtrare l’acqua e catturare minuscoli organismi.
E poi c’è il sula bassana, che si tuffa come un missile per arpionare i pesci con il suo becco lungo e affilato. Ma attenzione: il becco non serve solo per mangiare. Gli uccelli lo usano per costruire nidi, rompere gusci, scavare nel terreno o scolpire cavità negli alberi.
È la loro mano, il loro coltellino svizzero, il loro tuttofare. Osservare il becco di un uccello significa capire il suo stile di vita, il suo ruolo nell’ecosistema e persino lo stato di salute dell’ambiente in cui vive. Per questo è così importante proteggere gli habitat naturali: perché ogni becco racconta una storia, e ogni storia merita di essere ascoltata. Vuoi scoprire di più sulla biodiversità? Seguici su Tuttogreen e iscriviti al nostro canale. La natura ha ancora tanto da raccontarti.

Ciao e benvenuto a Salute e Benessere, il podcast di Tuttogreen che ti aiuta a vivere in modo più sano e naturale… partendo da casa tua! Oggi ti parlo di qualcosa che riguarda tutti noi:
le sostanze tossiche nascoste in casa. Pensiamo che la nostra casa sia un rifugio sicuro, ma spesso… non è così! Ecco 5 cose comuni che potresti avere in casa e che ti conviene eliminare o sostituire al più presto: 🕯️ Numero uno: le candele profumate.
Sembrano innocue, ma molte contengono paraffina, un derivato del petrolio. Quando le accendi, rilasciano sostanze come formaldeide e benzene. Meglio scegliere cera di soia o cera d’api! 🦟 Due: gli insetticidi spray.
Contengono sostanze chimiche nocive per te, i tuoi animali e l’ambiente. Prova alternative naturali: oli essenziali, zanzariere, o trappole ecologiche. 🍳 Tre: le padelle antiaderenti rovinate.
Il teflon danneggiato può rilasciare composti tossici. Sostituiscile con acciaio inox o ghisa. 🌬️ Quattro: i profumatori per ambienti.
Molti spray e diffusori contengono ftalati e composti volatili che inquinano l’aria di casa. Soluzione? Oli essenziali e finestre aperte! 🧴 E infine: i detergenti per la pulizia.
Candeggina, ammoniaca, sgrassatori aggressivi… Tutti potenzialmente irritanti. Aceto, bicarbonato e limone funzionano benissimo e sono naturali! 🎯 Insomma, per vivere meglio basta poco: più consapevolezza, meno chimica! Grazie per averci ascoltato. Se ti è piaciuto questo episodio, condividilo e scopri altri consigli su tuttogreen.it. Alla prossima puntata!

Ciao e benvenuto su Tuttogreen, il tuo spazio dedicato alla salute, all’ambiente e alla consapevolezza alimentare! Oggi parliamo di un tema che potrebbe sorprenderti: i cibi da NON mangiare mai crudi.
Sì, perché alcuni alimenti che trovi ogni giorno in cucina, se non cotti correttamente, possono essere tossici, pericolosi o veicolo di batteri. Pronto? Ecco la nostra top 10! Numero uno: i fagioli rossi.
Contengono lectine, sostanze tossiche che se non inattivate con la bollitura possono causare nausea, vomito e altri problemi intestinali. Numero due: le patate.
Crude o germogliate, possono contenere solanina, una neurotossina naturale. Evitiamole sempre crude! Tre: melanzane.
Sapevi che da crude irritano stomaco e intestino? La solanina colpisce anche qui. Quattro: la farina.
Ti è mai capitato di assaggiare l’impasto crudo? Rischi di ingerire batteri come l’E. coli. Cinque: funghi selvatici.
Mai improvvisare. Anche se sembrano innocui, alcuni vanno sempre cotti per essere sicuri. Numero sei: il pollo.
Crudo è un classico veicolo di salmonella. La cottura dev’essere completa, niente mezze misure. Sette: carne di maiale.
Rischio parassiti come la tenia. Crudo? No, grazie. Otto: le uova.
Soprattutto per bambini e anziani, meglio evitare uova crude: il rischio salmonella è concreto. Nove: la salsiccia fresca.
Va cotta fino in fondo. Cruda o appena scottata? Pericolo! E infine, dieci: le foglie di rabarbaro.
Contengono acido ossalico, tossico per i reni. Attenzione: i gambi sì, ma solo dopo la cottura. Conclusione: crudo non significa sempre sano. Alcuni alimenti vanno cotti per proteggerci da batteri, tossine e problemi digestivi. Meglio cuocere e vivere sereni! Seguici per altri consigli green, metti like se ti è stato utile, e... alla prossima puntata su Tuttogreen!

Fa caldo, anzi caldissimo. L’estate è sempre più estrema e la tentazione è quella di accendere subito il condizionatore… ma siamo sicuri che sia l’unica strada possibile per rinfrescarci? Oggi parliamo di un grande ritorno che sa di futuro: il ventilatore da soffitto. Un classico che sta vivendo una seconda giovinezza, grazie al suo basso impatto ambientale e a consumi decisamente ridotti. Pensate che un ventilatore consuma in media tra i 15 e i 75 watt all’ora. Un condizionatore, invece, arriva anche a 1000. La differenza è enorme, sia sulla bolletta che sull’ambiente. E non è solo questione di risparmio. Il ventilatore non abbassa la temperatura, è vero, ma muove l’aria creando quella piacevole brezza che ci fa percepire meno caldo. E se lo usiamo insieme al climatizzatore? Ancora meglio! Bastano pochi gradi in meno e il ventilatore farà circolare l’aria fresca in tutta la stanza, aiutandoci a spegnere prima il condizionatore. Un piccolo trucco: in estate le pale devono ruotare in senso antiorario. Così l’aria viene spinta verso il basso ed è molto più efficace. E se vogliamo fare un acquisto davvero sostenibile, meglio puntare su modelli con motore brushless, i cosiddetti “DC”: consumano fino al 70% in meno rispetto a quelli tradizionali. Il ventilatore da soffitto è silenzioso, durevole, facile da installare… ed è anche un ottimo complemento d’arredo. Una scelta intelligente, che ci permette di affrontare l’estate con più leggerezza e meno impatto.

Ciao e benvenuti a un nuovo episodio del podcast Tuttogreen – Natura e Benessere. Oggi parliamo di un tema importante per chi ama camminare nei boschi o fare trekking in montagna: cosa fare – e cosa non fare – in caso di morso di vipera. Le vipere italiane, come la vipera aspis, non sono aggressive e mordono solo se si sentono minacciate. Ma se accade, è fondamentale sapere come intervenire. Per prima cosa: mantenere la calma. Il panico accelera la circolazione del sangue e può favorire la diffusione del veleno. Chiamate subito i soccorsi, descrivendo bene dove vi trovate. Nel frattempo, potete eseguire un bendaggio linfostatico: fasciate l’arto dal punto del morso verso l’estremità, poi risalite verso l’alto. Se possibile, immobilizzate l’arto per ridurre il movimento. Cosa invece non bisogna mai fare? Non incidere la ferita
Non succhiare il veleno
Non applicare ghiaccio o lacci emostatici
E soprattutto, non somministrare siero antivipera: può essere pericoloso se non usato in ambiente ospedaliero. Se avvistate una vipera sul sentiero, non fate movimenti bruschi. Basterà battere a terra con i piedi o con un bastone: sono animali sensibili alle vibrazioni e si allontanano da sole. In conclusione, sapere come agire può fare la differenza.
La natura va rispettata… e conosciuta. Ci sentiamo al prossimo episodio, sempre qui su Tuttogreen.

What to do if you get stung by a bee — a common summer mishap that can go from annoying to serious if not handled the right way. So let’s break it down. Step one: Remove the stinger — but do it right.
Don’t use tweezers! That could squeeze more venom into your skin.
Instead, scrape it out gently using a credit card or your fingernail. Step two: Wash the area with cold water and mild soap.
This helps prevent infection and calms the skin. Step three: Apply a cold compress — wrap an ice cube in a clean cloth and place it on the sting for 10 to 15 minutes.
This helps with swelling, redness, and pain. Step four: Soothe it.
You can use an over-the-counter antihistamine cream or calamine lotion.
Prefer natural remedies? Aloe vera gel is a great option too. But here’s the crucial part:
If you start having trouble breathing, feel dizzy, or notice swelling in your face or throat — don’t wait. Call 911 immediately.
These could be signs of a severe allergic reaction called anaphylaxis. Bee stings are rarely dangerous, but knowing how to respond can make all the difference. That’s it for today’s green tip — share this with a friend, because you never know when it’ll come in handy. Thanks for listening, and we’ll catch you next time on Green Life Tips.