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Uno degli aspetti più affascinanti e spesso trascurati dell’esperienza umana è l’imposizione, l’imposizione linguistica sul flusso dell’esperienza che chiamiamo conscio e inconscio. È fondamentale – per cominciare – capire che tali cose non esistono. È tuttavia estremamente utile imporre tali costrutti linguistici sul flusso dell’esperienza al fine di ottenere una certa leva, la capacità di muovere le cose e farle accadere. È importante non credere alle imposizioni che effettivamente facciamo, tuttavia è altrettanto importante sapere come utilizzare la leva fornita da tale distinzione imposta, una potente leva – un mezzo per influenzare la nostra percezione e, in definitiva, la nostra capacità di agire e raggiungere l’eccellenza.
Fa’ attenzione. Mentre leggi questa frase, probabilmente non sei consapevole della precisa sensazione, posizione o temperatura del tuo… alluce destro. Nel momento in cui hai letto la forma linguistica, la tua coscienza si è spostata, portando alla ribalta quella parte del tuo corpo precedentemente inosservata. Ciò che era “inconscio” solo un secondo fa è diventato consapevolmente disponibile.
Questo semplice esempio rivela una profonda verità: la nostra esperienza, anche all’interno dei confini artificiali di “conscio” e “inconscio”, è fluida e dinamica. Ciò che risiede sullo sfondo della nostra consapevolezza può spostarsi rapidamente in primo piano, e ciò che occupa la nostra attenzione cosciente può altrettanto facilmente recedere nel funzionamento automatico dell’inconscio, liberando la nostra attenzione per nuovi stimoli e aree di interesse. Questo costante flusso e riflusso è il ritmo naturale del nostro mondo interiore.
Attingendo alle intuizioni di Gregory Bateson, una figura profondamente influente nella comprensione di queste dinamiche, il “conscio” e l'”inconscio” possono essere visti operare con logiche distinte, persino incommensurabili. Ciò significa che non possono essere direttamente integrati o mappati l’uno sull’altro. La ricerca dell'”integrazione” è quindi uno sforzo futile. Invece, la chiave sta nella coordinazione.
La creatività, quella scintilla di innovazione e intuizione, non emerge unicamente dalle profondità dell’inconscio. Piuttosto, sorge dalla collisione, dall’interazione, tra questi due diversi sistemi logici. Lo scopo di coordinare consapevolmente queste entità interne è quello di raggiungere, in genere temporaneamente, ciò che può essere descritto come “stati di grazia” o “congruenza”. In questi momenti, c’è un potente allineamento tra i movimenti e le intenzioni a livello sia conscio che inconscio.
Questa coordinazione interna è fondamentale per un processo decisionale efficace, che spesso avviene attraverso il dialogo interno. Quando si raggiunge questa congruenza, si manifesta esternamente come carisma, presenza e l’aura inconfondibile di qualcuno che sa esattamente cosa sta facendo e dove sta andando. Queste sono le persone che ci ispirano e ci guidano.
La straordinaria verità è che ognuno di noi è capace di accedere a questi “stati di grazia”. La chiave sta nello sviluppare la capacità di coordinare consapevolmente le due grandi entità che costituiscono il nostro essere. Pertanto, un obiettivo fondamentale nel promuovere l’eccellenza è trovare modi per facilitare questo allineamento interno. Comprendendo il potere dell’inquadratura linguistica e la dinamica interazione tra la nostra esperienza conscia e inconscia, possiamo imparare a sfruttare queste forze interne, muoverci con maggiore intenzione e chiarezza e, in definitiva, sbloccare il nostro pieno potenziale di realizzazione.
The post Plasmare la mente per raggiungere l’eccellenza appeared first on Ascolta News.
By Ascolta NewsUno degli aspetti più affascinanti e spesso trascurati dell’esperienza umana è l’imposizione, l’imposizione linguistica sul flusso dell’esperienza che chiamiamo conscio e inconscio. È fondamentale – per cominciare – capire che tali cose non esistono. È tuttavia estremamente utile imporre tali costrutti linguistici sul flusso dell’esperienza al fine di ottenere una certa leva, la capacità di muovere le cose e farle accadere. È importante non credere alle imposizioni che effettivamente facciamo, tuttavia è altrettanto importante sapere come utilizzare la leva fornita da tale distinzione imposta, una potente leva – un mezzo per influenzare la nostra percezione e, in definitiva, la nostra capacità di agire e raggiungere l’eccellenza.
Fa’ attenzione. Mentre leggi questa frase, probabilmente non sei consapevole della precisa sensazione, posizione o temperatura del tuo… alluce destro. Nel momento in cui hai letto la forma linguistica, la tua coscienza si è spostata, portando alla ribalta quella parte del tuo corpo precedentemente inosservata. Ciò che era “inconscio” solo un secondo fa è diventato consapevolmente disponibile.
Questo semplice esempio rivela una profonda verità: la nostra esperienza, anche all’interno dei confini artificiali di “conscio” e “inconscio”, è fluida e dinamica. Ciò che risiede sullo sfondo della nostra consapevolezza può spostarsi rapidamente in primo piano, e ciò che occupa la nostra attenzione cosciente può altrettanto facilmente recedere nel funzionamento automatico dell’inconscio, liberando la nostra attenzione per nuovi stimoli e aree di interesse. Questo costante flusso e riflusso è il ritmo naturale del nostro mondo interiore.
Attingendo alle intuizioni di Gregory Bateson, una figura profondamente influente nella comprensione di queste dinamiche, il “conscio” e l'”inconscio” possono essere visti operare con logiche distinte, persino incommensurabili. Ciò significa che non possono essere direttamente integrati o mappati l’uno sull’altro. La ricerca dell'”integrazione” è quindi uno sforzo futile. Invece, la chiave sta nella coordinazione.
La creatività, quella scintilla di innovazione e intuizione, non emerge unicamente dalle profondità dell’inconscio. Piuttosto, sorge dalla collisione, dall’interazione, tra questi due diversi sistemi logici. Lo scopo di coordinare consapevolmente queste entità interne è quello di raggiungere, in genere temporaneamente, ciò che può essere descritto come “stati di grazia” o “congruenza”. In questi momenti, c’è un potente allineamento tra i movimenti e le intenzioni a livello sia conscio che inconscio.
Questa coordinazione interna è fondamentale per un processo decisionale efficace, che spesso avviene attraverso il dialogo interno. Quando si raggiunge questa congruenza, si manifesta esternamente come carisma, presenza e l’aura inconfondibile di qualcuno che sa esattamente cosa sta facendo e dove sta andando. Queste sono le persone che ci ispirano e ci guidano.
La straordinaria verità è che ognuno di noi è capace di accedere a questi “stati di grazia”. La chiave sta nello sviluppare la capacità di coordinare consapevolmente le due grandi entità che costituiscono il nostro essere. Pertanto, un obiettivo fondamentale nel promuovere l’eccellenza è trovare modi per facilitare questo allineamento interno. Comprendendo il potere dell’inquadratura linguistica e la dinamica interazione tra la nostra esperienza conscia e inconscia, possiamo imparare a sfruttare queste forze interne, muoverci con maggiore intenzione e chiarezza e, in definitiva, sbloccare il nostro pieno potenziale di realizzazione.
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