Il testo del professor Pasquale Giustiniani si concentra sui prodromi del Giubileo, con particolare attenzione alla "Perdonanza" di Papa Celestino V. Nel 1294, Celestino V istituì la Bolla della Perdonanza, concedendo indulgenza plenaria a chi si recava alla basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila. Questo evento è visto come un precursore del Giubileo, poi ufficialmente indetto da Bonifacio VIII nel 1300 con la bolla "Antiquorum habet fide relatio". Il testo esplora anche il contesto della decisione di Celestino, inclusa la sua relazione con Carlo II d'Angiò e il trasferimento delle reliquie della Santa Casa a Loreto. Infine, viene menzionata la bolla "Spes non confundit" di Papa Francesco, che ha indetto il Giubileo del 2025, sottolineando il tema della speranza. In sintesi, il testo traccia un filo conduttore dalla "Perdonanza" di Celestino V al Giubileo, evidenziando il significato di perdono e speranza nel contesto della tradizione cattolica.